Cultura

Mamma/ La parola originaria

La parola che non ti aspetti: che cosa c’entra la parola “mamma” con un intellettuale dalla lunga militanza nel Partito comunista, a cui non piace...

di Giuseppe Frangi

La parola che non ti aspetti: che cosa c?entra la parola ?mamma? con un intellettuale dalla lunga militanza nel Partito comunista, a cui non piace lo sport di rinnegare le speranze del passato? C?entra. Perché Barcellona si rifiuta di accomodarsi nelle certezze che la mentalità vincente del pensiero laico e liberale sta disseminando a destra come a sinistra. Per lui il fattore ?mamma? è un baluardo. È un punto, ormai a rischio di violazione, in cui il rapporto tra due persone (la mamma e il figlio, appunto) vive ancora una pienezza originaria. Mamma è l?esperienza a cui attaccarsi per evitare che il piano inclinato di una cultura artificiale chiuda ogni varco all?umano. Nel suo nuovo, bellissimo libro (La parola perduta, Dedalo, 15 euro), Pietro Barcellona sceglie due referenti fonadamentali per la sua riflessione. Sono Maria Zambrano e Pier Paolo Pasolini. La prima è una filosofa spagnola, che in termini appassionati ha riproposto la necessità della riscoperta di una tensione religiosa nel pensare. è lei a sostenere che chi «si concede all?esistere dimenticandosi di quanto deve alla nascita giunge fatalmente alla lotta… perché è impossibile abolire la nascita e la sua promessa». Pasolini, nel suo incedere drammatico, invece confida: «Il mondo non sembra essere, per me, che un insieme di padri e di madri, verso cui ho un trasporto totale, fatto di rispetto venerante». Barcellona fa leva su questi due pensieri per accompagnarci in un viaggio che ha già di per sé un accento miracoloso: perché riconnette il pensare con il vivere.


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