Welfare

Maltrattato un anziano su tre

Si celebra il 15 giugno la Giornata mondiale, indetta dalle Nazioni Unite, quest'anno dedicata alla violenza di genere. La Sigg Società italiana di gerontologia e geriatria fa un appello a una maggiore consapevolezza per prevenire gli abusi e promuove una campagna di sensibilizzazione che punta sulla gentilezza e conduce due studi nazionali nelle Rsa per identificare i fattori di rischio che predispongono ad atteggiamenti disfunzionali

di Nicla Panciera

Sono più a rischio perché spesso sono molto vulnerabili dal punto di vista psicologico e fisico e la pandemia non ha certo migliorato le cose. Sono gli anziani che, secondo i dati diffusi dai geriatri italiani della Sigg nella giornata mondiale contro gli abusi nella terza età di domani, soffrono spesso di angherie e maltrattamenti, che sono riferiti dal 10% degli stessi anziani fragili, una stima che aumenta fino al 34% quando gli episodi di abusi sono riferiti da chi li assiste. La cifra sale ulteriormente quando si guarda alle Rsa e case di risposo, dove i maltrattamenti riguardano circa i due terzi.

Tra le mura domestiche, secondo la Sigg, le situazioni di abuso sono poco rilevabili, ma nella maggior parte dei casi avvengono purtroppo per mani di caregiver e di famigliari. Per questo, la società scientifica promuove una campagna di sensibilizzazione sull’importanza della gentilezza per prevenire gli abusi sugli anziani, tramite un evento formativo online (domani 15 giugno ore 16.30 qui la locandina) per cittadini e operatori sanitari e sociali, in cui saranno presentati i vincitori di un concorso artistico sul tema.

La giornata mondiale di quest’anno è dedicata alla violenza di genere, il tema dell’edizione 2023 è infatti «Chiudere il cerchio: affrontare la violenza di genere nelle politiche per la terza età, nel diritto e nelle risposte basate sulle evidenze». Domani, alle 19.15 ora italiana, sarà possibile seguire l’evento organizzato dalle Nazioni Unite (collegandosi qui)

Previsto anche il lancio di due studi nazionali nelle Rsa per valutare il burnout del personale, i comportamenti potenzialmente inadeguati verso gli anziani e i modelli di segnalazione di sospette situazioni di maltrattamento. «Oggi in Italia le persone che prestano assistenza agli anziani sono oltre 7 milioni e per il 30% si tratta di famigliari con impegno gravoso che pesa come un vero e proprio secondo lavoro, con più di 14 ore settimanali dedicate alla cura dei propri cari» spiega Andrea Ungar, geriatra dell'Università di Firenze, direttore di Geriatria e terapia intensiva geriatrica all’ospedale Careggi e presidente Sigg «Chi ne ha la disponibilità economica ricorre al privato con una spesa che in maggior parte grava direttamente sulle famiglie con una media annua di più di 10mila euro per oltre il 20% dei nuclei famigliari». Nonostante la stanchezza per l’onere assistenziale e l’esaurimento mentale tipico del prolungato lavoro di cura verso una persona anziana e magari malata, la gentilezza deve diventare la cifra di ciascuno. «Il semplice atto di essere gentili con le persone anziane deve essere considerato parte del servizio di cura» sottolinea Ungar, ricordando anche recenti studi dell’Università di Stanford che «hanno evidenziato come mostrare gentilezza ispiri gentilezza e aiuti a diffonderla per combattere i conflitti e prevenire gli abusi».

​«L’assistenza di un anziano, specie con deterioramento cognitivo, impegna il famigliare sia sul piano pratico ed organizzativo che su quello emotivo, portando spesso a un ‘cortocircuito' relazionale che si ripercuote sulla vita dell’anziano con comportamenti abusivi del caregiver che percepisce l’onere assistenziale come un impegno schiacciante e complesso e che determina spesso atteggiamenti disfunzionali» dichiara Anna Castaldo, membro del comitato scientifico Sigg e coordinatrice del gruppo di studio sulla prevenzione del maltrattamento agli anziani. «Ed è proprio lo stress derivante dal carico assistenziale a causare una riduzione della qualità delle cure e, nel peggiore dei casi, situazioni di abuso che esplodono soprattutto nel difficile periodo estivo. Per questo motivo, il gruppo di studi della Sigg su prevenzione del maltrattamento degli anziani sta conducendo nelle Rsa a livello nazionale due studi per valutare il burnout del personale e identificare comportamenti potenzialmente inadeguati e modelli di segnalazione di sospette situazioni di maltrattamento. Tutto ciò impone una riflessione urgente sul sistema welfare e sull’effettiva adeguatezza ai bisogni degli anziani e dei caregiver».

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