Cultura

Maltempo: Wwf denuncia, tagliati i fondi

il WWF ricorda come nella scorsa Finanziaria il Governo abbia gia risposto con un ''colpo di mannaia'' ai fondi destinati alla pianificazione e messa in sicurezza del territorio .

di Redazione

Brutte previsioni dopo i ”vecchi tagli” della Finanziaria 2001 sul Decreto Sarno e sulla Legge sulla Difesa del Suolo. Nonostante il maltempo metta ogni anno in ginocchio interi comuni con conseguenze spesso gravissime per il territorio e per la sicurezza delle persone, il WWF ricorda come nella scorsa Finanziaria il Governo abbia gia risposto con un ”colpo di mannaia” ai fondi destinati alla pianificazione e messa in sicurezza del territorio . Dalla Finanziaria 2002 erano infatti ”scomparsi” i fondi che il Governo precedente aveva stanziato per il Decreto Sarno (DL n.180(1998), quello che, alla luce dell’alluvione nel Comune campano, avrebbe consentito di intervenire con urgenza nelle aree maggiormente vulnerabili. Come se non bastasse erano stati dimezzati anche quelli per la Legge sulla Difesa del Suolo, (n. 183/89): la Finanziaria 2002 aveva tagliato ben 155 milioni di euro all’anno (300 miliardi di vecchie lire) dimenticando che e proprio la corretta pianificazione del territorio la ‘ricetta’ per risparmiare denaro pubblico. ”Mentre nella Finanziaria del 2001 per il 2002 venivano stanziati 400 miliardi di vecchie lire per il Decreto Sarno, in quella per il 2003 questi fondi sono scomparsi del tutto – denuncia Gaetano Benedetto, responsabile Relazioni Istituzionali del WWF Italia – e se il ‘colpo di mannaia’ sulla difesa del suolo era gia presente nella Finanziaria 2002, tempi in cui le previsioni dei conti dello Stato sembravano piu rosee, figuriamoci cosa potra accadere nella nuova manovra economica visto che qualcuno nel Governo sta gia presagendo la bancarotta”. ”In questo modo il Decreto Sarno per le aree a rischio, e la successiva legge 365/2000 dopo il disastro di Soverato, che accellerava i tempi per l’adozione dei piani di Assetto Idrogeologico, rischiano di essere totalmente vanificati provocando una situazione di stallo per i Piani gia diventati legge dello Stato, a cominciare da quello per il Bacino del PO approvato dallo stesso Governo piu di un anno fa – ha dichiarato Andrea Agapito, responsabile Campagna Fiumi del WWF Italia – Rischiano di andare in fumo gli sforzi per garantire quell’approccio innovativo sulla gestione delle aree fluviali che finalmente anche l’Italia aveva cominciato ad adottare, basato sulla manuenzione del territorio e sullarinaturazione dei sistemi fluviali che mette in al riparo da eventi drammatici come quelli che abbiamo visto colpire tutt’Europa questa estate. Dopo il grosso sforzo di coinvolgimento dei Comuni nella stesura dei Piani Stralcio, previsto anche dalle nuove normative Decreto Sarno e Legge ‘Soverato’ 365/2000, gia presentati entro il 30 giugno 2001, la Legge Finanziaria 2002 per la previsione di spesa del 2003, ha lasciato molte ammministrazioni ‘a bocca asciutta’ – continua Agapito – si dovra infatti attendere fino al 2004, anno per il quale il Testo prevede uno stanziamento di 253 milioni di euro”. Il WWF ricorda che la rilevanza del rischio idrogeologico in Italia e tale da aver prodotto negli ultimi 20 anni una ‘popolazione’ di oltre 70 mila persone colpite da eventi idrogeologici estremi. Gravissime anche le ricadute sulla finanza pubblica, come nel caso dell’alluvione di Alessandria del ’94 per la quale erano stati destinati 15mila miliardi di lire per la sola ricostruzione e ripresa delle attivita produttive e 4.300 per gli interventi per la difesa del suolo. Gli stessi dati del Ministero dell’Ambiente indicano ben 1761 Comuni a rischio, il 45% di questi classificati con Livello di attenzione per rischio idrogeologico ‘Molto Elevato’ o ‘Elevato’.


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