Volontariato

Maltempo: la Comunità di don Mazzi chiusa per allagamento

110 persone trasferite a Verona. Appello per un aiuto

di Redazione

“Nemmeno la breve schiarita e la tregua concessa ieri dalla pioggia sono servite a qualcosa. Il ritorno del maltempo non ha fatto che peggiorare la situazione e siamo punto e a capo. Ma quel che e’ peggio e’ che non si e’ visto nessuno: i vigili del fuoco e le stesse forze dell’ordine non si sono presentati”. A denunciarlo e’ Don Antonio Mazzi la cui comunita’, Exodus, e’ rimasta allagata dallo staripamento del fiume Lambro. “Le istituzioni – dice don Mazzi – continuano a tacere e latitare, mentre la situazione peggiora di ora in ora, con l’aggravarsi del maltempo. Tutti gli sforzi compiuti dai volontari ieri per ripulire le strutture e salvare il salvabile sono stati vani. Alle 13 e’ arrivata la seconda ondata, come avevano previsto gli esperti meteorologi, e ora siamo di nuovo con una media di 50 centimetri d’acqua. E c’e’ un altro problema: la falda di circa 50 metri che si e’ aperta sull’argine del fiume. Finche’ continuera’ a piovere, ogni tipo di lavoro sara’ impossibile. E questo potrebbe significare che saremmo costretti a chiudere la comunita’: non possiamo vivere sotto il costante pericolo che il Lambro esondi e danneggi nuovamente la nostra cascina”. “E questa situazione va a tutto svantaggio dei ragazzi – conclude -, che sono momentaneamente accolti nella struttura di Verona insieme agli operatori: per un totale di 110 persone. Il lavoro che e’ stato compiuto in un anno e tutti gli sforzi che abbiamo compiuto sono oramai compromessi. E anche per questo motivo rinnovo l’appello alla solidarieta’ di tutti per cercare di riportare quanto prima alla normalita’ la cascina”. exodus.it


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