Sostenibilità

Malta, la strage di primavera

di Redazione

Ogni primavera nel loro viaggio dall’Africa all’Europa migliaia di migratori rischiavano la vita sopra i cieli di Malta. E, a quanto pare, non si tratta di un rischio del tutto lasciato alle spalle. Nell’isola dei 12mila cacciatori – la più alta densità in Europa – che oltretutto “gode” della più lunga stagione venatoria in Europa, si sta infatti profilando un grave ritorno al passato, come denunciano da BirdLife Malta e da WWF Italia.  
«Da quando Malta è entrata nell’Unione Europea», ha dichiarato Anna Giordano del WWF Italia, «si è avuto la speranza che qualcosa potesse cambiare in meglio e la scorsa primavera, per la prima volta, la caccia primaverile su questa isola strategica è stata impedita per legge». La Corte di Giustizia europea ha infatti condannato La Valletta per violazione della Direttiva Uccelli.
Eppure, malgrado l’intervento dell’Unione, «le pressioni del mondo venatorio sul governo maltese sono fortissime e si rischia di vedere riaprire la caccia nella primavera del 2010», ha spiegato ancora Anna Giordano. Che fare dunque? Le associazioni ambientaliste si sono mobilitate sul web con una petizione internazionale per chiedere la fine delle uccisioni illegali di uccelli migratori protetti e un impegno del governo maltese a non cedere al mondo dei fucili. Basta un click: www.birdlifemalta.org/petition

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.