Famiglia
Malnutrizione, la nuova peste
Ogni anno cause legate alle diete povere uccidono sei milioni di bambini. Solo la morte nera ha fatto di peggio. Rachitismo, ipovitaminosi, malaria, anemia...
I nostri nonni ancora ci raccontano la fame, di quando l?hanno patita e di quanto la paura di provare nuovamente quell?orribile esperienza li tenga legati al valore del cibo e della vita. Se a noi occidentali sembrano storie di altri tempi, per molti bambini – il 50 per cento di tutti i piccoli del mondo – lo spettro della fame è ancora lontano dall?essere sconfitto.
Sei milioni di bambini muoiono per cause associate alla malnutrizione: lo denuncia il recente rapporto Unicef intitolato ?La condizione dell?infanzia nel mondo?. Nello studio la mancanza di cibo viene additata come la causa primaria della morte di ben il 55 per cento dei 12 milioni di bambini dei Paesi in via di sviluppo destinati a non festeggiare il loro quinto compleanno. I grandi pericoli della denutrizione e i modi per combatterla sono stati ?schedati? nel dossier dell?United Nations Children?s Fund.
Il rachitismo. Uno studio recentemente condotto nelle Filippine ha rilevato che il rachitismo in età precoce (fondamentale indice di malnutrizione che si manifesta con un? altezza inferiore al normale), è associato a deficit nello sviluppo mentale che riducono le capacità di apprendimento.
Lo studio ha interessato oltre duemila bambini di Cebu, la seconda città delle Filippine, e ha rivelato che i piccoli affetti da questa disfunzione si iscrivono più tardi a scuola e si assentano più spesso dalle lezioni.
La malaria. Ogni anno la malaria uccide da 1,5 a 2,7 milioni di persone. È la sesta causa di invalidità nei bambini al di sotto dei 4 anni; ogni anno ne uccide circa 600.000, mentre un milione muore per patologie a essa connesse, al ritmo di uno ogni 30 secondi.
I vaccini da soli non bastano: l?integrazione sistematica di zinco e vitamine combatterebbe le conseguenze più drammatiche.
L?anemia. L?anemia è probabilmente il problema nutrizionale più diffuso al mondo. Le sue conseguenze sono spesso disastrose. Rallenta infatti la crescita e lo sviluppo del neonato, ma può portare anche alla morte della madre in seguito a emorragie da parto.
La mancanza di ferro nel sangue è la causa della diffusione di questa patologia.
L?allattamento. I primi 18 mesi di vita sono il periodo in cui l?organismo umano cresce più rapidamente, e un buono stato nutrizionale delle gestanti che allattano al seno è fondamentale per una giusta partenza dei neonati.
L?allattamento fornisce al bambino le necessarie calorie, proteine , minerali e acidi grassi essenziali. Il sistema immunitario dei neonati allattati al seno reagisce meglio alle vaccinazioni e quindi protegge dalle malattie infettive.
La vitamina A. Tra le più gravi conseguenze di un?alimentazione insufficiente c?è la mancanza di sostanze nutritive fondamentali come la vitamina A e lo iodio, che l?organismo non è in grado di produrre ma che deve necessariamente assumere per espletare le proprie funzioni fisiologiche.
La carenza di vitamina A è infine tra le maggiori indiziate di morte materna.
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