Non profit
Malati in terapia obbligata Se fanno danni chi paga?
Il caso di un paziente fuggito da un ospedale
di Redazione
Sono la sorella di un grave bipolare e le scrivo per porle alcuni interrogativi. Nel 1996 mentre era in T.S.O. presso l?Spdc di Firenze Portonuovo è fuggito dall?ospedale, si è impossessato di un furgone, è stato fermato dalla polizia e ricondotto in ospedale. Nei giorni scorsi è arrivata dalla Pretura la citazione a giudizio, articolo 624 625 ccp. furto. E la famiglia come già in precedenza, paga la difesa: e sono milioni… Ma in questo caso specifico mio fratello era in trattamento sanitario obbligatiorio. Insomma, quale responsabilità hanno gli operatori? La prego di farmi avere notizie.
Paola S. (Fi)(e:mail)
Risponde Massimo Cozza
Il trattamento sanitario obbligatorio, come senz?altro lei saprà, è disposto con un provvedimento del sindaco, corredato da una proposta di un medico e da una convalida di un altro medico del servizio sanitario nazionale, in presenza di detereminati requisiti previsti dalla Legge 180/1978, succesivamente recepiti dalla Legge 833 del 1978. Il provvedimento deve essere quindi notificato, entro 48 ore dal ricovero, tramite messo comunale, al giudice tutelare che a sua volta provvede con decreto motivato a convalidare o non convalidare il provvedimento e ne dà comunicazione al sindaco.
I sanitari sono inoltre tenuti a comunicare allo stesso sindaco, (che a sua volta ne da comunicazione al giudice tutelare), l?eventuale sopravvenuta impossibilità a perseguire il trattamento stesso. Ci troviamo quindi in presenza non di un semplice ricovero ma ad una obbligatorietà della quale senz?altro gli operatori devono tenere conto. D?altro canto i Servizi psichiatrici di diagnosi e cura non sono, nédebbono essere equiparabili a delle carceri, e pertanto non devono avere requisiti strutturali e funzionali corrispondenti alla custodia, come nell?era manicomiale, ma sono improntati ad un trattamento sanitario di carattere biopsicosociale. Alla luce delle suddette considerazioni se gli operatori hanno posto in atto tutti gli inteventi possibili in un Servizio psichiatrico di diagnosi e cura per evitare la fuga di suo fratello, non possono avere responsabilità di quanto è accaduto.
Diverso sarebbe se si fossero riscontrati comportamenti ed azioni non adeguate al regime di Tso nel quale si trovava suo fratello al momento della fuga.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.