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Malaria, il mea culpa dell’Oms. La zanzara uccide un milione di volte

Non solo di Aids. Quattro anni fa era stato lanciato il piano “Roll back malaria”. Ma i numeri parlano di un fallimento. Perché? Le ong spiegano dove ha sbagliato l’Onu.

di Carlotta Jesi

La malaria uccide un bambino ogni 40 secondi. L?Organizzazione mondiale della sanità lo sa dal 1998, ma in quattro anni non è riuscita a incastrarla. Né pensa di farcela da qui al 2010, anno entro cui aveva promesso di abbattere il costo umano (oltre un milione di morti l?anno) ed economico (una penalty di sviluppo dell?1,3% l?anno nei Paesi più colpiti) della malattia trasmessa dalla zanzara anopheles. Malattia che oggi è endemica in 130 Paesi. Il motivo? Roll Back Malaria, la partnership di lotta alla malattia che l?Agenzia Onu per la salute ha lanciato nel 1998 con 702 milioni di euro insieme a Unicef, Undp e Banca mondiale, non funziona. A denunciarlo sono gli stessi partner del progetto, Banca mondiale in testa, che tra il 14 e il 31 gennaio 2002 hanno monitorato i progressi di Roll Back Malaria in tre Paesi colpiti dalla malattia e sintetizzato gli esiti dell?indagine nel rapporto Achieving Impact: Roll Back Malaria in the next phase, datato 29 agosto 2002 e scaricabile dal sito dell?Oms (World Health Organization). Il caso Camerun Risultato: l?unico merito ascrivibile a Rbm è stato l?aumento dei fondi destinati alla lotta alla malaria da Paesi e organizzazioni che non sono direttamente colpiti dalla malattia. Nel 1998 erano 67 milioni di dollari, oggi 130 milioni. Di cui 35 raccolti e gestiti dalla stessa partnership tra Onu, industrie e ong. Il resto del rapporto è una lunga serie di critiche. Dalla mancanza di risultati concreti alla scarsa influenza sui governi africani, fino alle accuse di inadeguato supporto ai Paesi colpiti dal virus. Qualche esempio concreto? Il caso Camerun, si legge nel rapporto. «I programmi di controllo della malaria continuano a essere in fondo alla scala di priorità del ministro della Salute. A differenza di quelle sull?Aids, che passano direttamente all?approvazione del ministro, le iniziative di lotta alla malaria devono passare cinque diversi gradi di burocrazia per essere approvate». E non è tutto. In Camerun, Rbm non è stata in grado di destinare ai progetti di lotta alla malaria i fondi (86 milioni di dollari) liberati dalla riduzione del debito estero. «La componente malaria dell?iniziativa Hipc prevede che, tra il 2000 e il 2003, 2,6 milioni di dollari siano usati per zanzariere e cure. Ma finora non sono stati spesi». Le cause di questi fallimenti? Mancanza di fondi, ammettono i partner: gli stanziamenti esteri per la lotta alla malattia in Africa oggi si traducono in una cifra annuale, pro capite, di 0,07 dollari l?anno. Secondo la Commissione sulla Macroeconomia e la salute, ci vorrebbe un investimento annuo addizionale pro capite tra gli 0,6 e gli 0,9 dollari per tenere sotto controllo la malattia da qui al 2015. Ma i problemi di Roll Back Malaria non si esauriscono con i fondi. Non solo in verticale Nelle raccomandazioni per la fase due del programma, dal 2002 al 2010, infatti, il comitato di valutazione suggerisce di cambiare la struttura del segretariato della partnership e in alcuni casi anche le sue modalità di funzionamento. E le organizzazioni non governative si spingono fino a mettere in dubbio che per combattere la malaria serva una struttura come quella creata dall?Oms. «Il problema di Roll Back Malaria è che ripropone un approccio verticale di lotta: ma stanziare i fondi per una sola malattia in un Paese con condizioni sanitarie drammatiche non funziona. Immaginate di essere su una clinica mobile in Africa, con persone che muoiono di diarrea, e di dover dire loro che i soldi servono solo per curare la malaria», spiega Marina Madeo, del dipartimento sanitario del Coopi. Una partnership da buttare, insomma? «No», spiega il professor Giancarlo Mori dell?Istituto superiore di sanità, che è un membro del Comitato di Gestione di Rbm, «è troppo presto per valutare l?impatto del programma». La società civile può stare tranquilla, assicura: «Non imponiamo un intervento verticale di lotta alla malaria ma stanziamo fondi che vanno alla struttura sanitaria del Paese colpito. Sono i governi del Sud che hanno mantenuto una struttura verticale di controllo della malattia». Info: pazienti orfani Sono le vittime della malaria: più di un milione di morti l?anno. Di cui il 90% nell?Africa sub-sahariana, dove la malaria è la prima causa di morte e il numero di casi è aumentato del 40% negli ultimi 25 anni. I farmaci per combattere la malattia? Il 50% dei malati africani non risponde più alla clorochina, il principale antimalarico, a causa di prescrizioni e impieghi scorretti e le altre cure a disposizione costano da 10 a 100 volte di più. Medici Senza Frontiere


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