Welfare

Majorino: «L’innovazione passa dal Terzo Settore»

In occasione del 4° Forum delle Politiche sociali che prenderà il via il 27 febbraio Vita.it ha intervistato l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute del Comune di Milano, Pier Francesco Majorino per fare il punto su questi quattro anni

di Lorenzo Maria Alvaro

Nove giorni, 40 appuntamenti aperti al pubblico, 280 relatori. Dal 27 febbraio al 7 marzo Milano torna protagonista del dibattito sul welfare con il 4° Forum delle Politiche sociali. Al centro del dibattito progetti per il welfare di tutti, azioni contro le povertà, famiglie, anziani, infanzia, diritti delle persone con disabilità, immigrazione, diritti civili, lotta all’omofobia, diritto di culto, l’esperienza delle social street, la riorganizzazione dei servizi, ed Expo “sociale” 2015. Vita.it ha voluto intervistare l’anima dell’eventi, l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano, Pier Francesco Majorino.  

Si può fare un bilancio dei primi tre forum? Che risultati concreti hanno prodotto?
Credo che siano in generale momenti utili per mantenere vivo il confronto pubblico sulle politiche sociali. Sono diventanti un appuntamento che ci obbliga a guardarci in faccia. Un utile precedente cui abbiamo dato vita perché è bene che ci sia sempre un confronto, una valutazione e un bilancio tra i tanti attori del sociale. Un appuntamento che è cresciuto nel tempo. È chiaro che il punto vero sono i risultati delle politiche. Posso ricordare che arriviamo con un bilancio importante di azioni sviluppate. Tanto per cominciare possiamo dire che arriviamo, in un momento di crisi tremenda, senza aver operato alcun taglio ai servizi in città. Abbiamo poi avviato processi di riorganizzazione e implementazione. Proprio perché sappiamo che ancora gli sforzi sono insufficienti. So che ci sono tante ferite in città cui non riusciamo a dare risposta. In questo quadro presentiamo due facce. Una è quella delle cose fatte, come l'aver erogato contributi contro le povertà, aver assistito 56mila profughi in transito oppure aver aumentato le famiglie affidatarie presenti a Milano. Dall'altra la faccia dell'innovazione dei servizi.

Com’è cambiato il welfare meneghino e al suo interno il ruolo del non profit in questi anni di gestione Majorino sotto la bandiera del Piano dello sviluppo del Welfare?
Tanto. Stiamo lanciando la nuova assistenza domiciliare, che coinvolge il terzo settore nei servizi che il cittadino si procacciava autonomamente e privatamente. C’è poi il progetto riguardante la residenzialità sociale temporanea. Siamo alla ricerca in queste settimane di un elenco costituito di quattro canali diversi di 560 posti letto in strutture pubbliche o private da mettere a disposizione alle situazioni di emergenza sociale per rispondere al bisogno di casa, non solo di chi cerca un alloggio appropriato ma anche di chi è portatore di una profonda difficoltà sociale. O ancora stiamo riorganizzando totalmente la nostra presenza fisica sul territorio con nove Punti di orientamento informazione sociale. Abbiamo dato vista alla Case dei Diritti, al Centro di cultura dei migranti e a tante altre cose. Tutto per non essere più residuali e rivolti solo a situazioni di estrema crisi. Uno sforzo che è stato impostato e reso possibile dall’alleanza del Comune con il Terzo Settore della città.

È verosimile che con l’arrivo della bella stagione Milano sarà il crocevia di una nuova ondata di immigrati. Come vi state attrezzando per evitare situazioni emergenziali che si sono verificate in passato?
Abbiamo chiesto alla prefettura di cambiare il modello di gestione in città facendo diventare via Corella un centro comune di gestione e smistamento. Pensiamo ci sia una gestione sconclusionata del Ministero dell'Interno. In questi giorni arrivano profughi identificati dalla parte positiva della gestione nazionale a cui si aggiungono profughi identificati che si fermano nei centri di accoglienza del mezzogiorno e  se ne vanno autonomamente non si capisce come e poi ci sono i migranti non identificati. Questi sono i tre canali che alimentano il caos a Milano. È il racconto di come le cose non funzionino. È un tema su cui il Governo deve impegnarsi. Noi, alla conclusione del Forum, chiederemo tre cose in particolare a Roma: di andare avanti sulla Riforma del Terzo Settore, di introdurre un sistema nazionale di sostegno al reddito e di rivedere completamente il sistema di accoglienza.

È di oggi la notizia che la prefettura ha bocciato due centri ricollocando circa 200 migranti. Che ne pensa?
Che devono stare più attenti al Viminale. Questi centri li hanno selezionati autonomamente. È una scelta che non ci appartiene e su cui non siamo stati coinvolti. Posso solo dire che dove siamo stati coinvolti questi problemi non ci sono stati.

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