Welfare

Mai così tanti detenuti in Italia. Più di 61mila

di Redazione

La fantasia contro la solitudine
A volte una persona rinchiusa, per non farsi stritolare dal carcere, deve ricorrere a tutte le risorse di fantasia che ha. È quello che fa Alan raccontando sulle pagine di Sosta Forzata, giornale della Casa circondariale di Piacenza: «Per quanto mi possa piacere sedermi a tavola a mangiare, quando arriva l’ora del pasto inizia a salirmi un’angoscia indescrivibile. Ma la mia mente fantasiosa ha escogitato un modo per abbattere quel muro, facendomi disegnare volti immaginari con cui parlare e scherzare; oppure facendomi attaccare fotografie che mi ricordino i miei familiari in modo da farmi fantasticare sul giorno della libertà. Non sono pazzo, è solo un modo per ricordare che non sono solo anche quando lo sono».
Gli avvocati di Napoli denunciano
Tre suicidi negli ultimi mesi a Poggioreale, l’ultimo di un ragazzo di 27 anni. Si sono mosse anche le Camere penali di Napoli per denunciare il degrado della casa circondariale di Napoli-Poggioreale, un istituto che può ospitare 1.300 persone e che, invece, ne contiene più di 2.600. In una cella anche 14 detenuti ed è ormai impossibile rispettare le più elementari condizioni di vita e salute. In questi giorni la giunta regionale della Campania ha stanziato 2 milioni di euro per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti e ridurre il rischio di rientro nel circuito dell’illegalità. Ma basteranno queste iniziative a riportare un po’ di normalità e di decenza in carceri ormai totalmente fuorilegge?
Per sopravvivere in una galera sovraffollata
Arrivati a 61mila detenuti – non ce ne sono mai stati così tanti nel nostro Paese -, dobbiamo cercare almeno di tenere viva l’attenzione sulle carceri sovraffollate anche con le testimonianze di detenuti. Scrive un ragazzo albanese, Gentjan Germani: «Tra italiani, tunisini, nigeriani e albanesi eravamo in dieci in una cella di venti metri quadri, con un piccolo bagno fatiscente. Le giornate passavano tra lunghe attese per andare in doccia e turni imbarazzanti per poter usare il bagno. In tutto quel via vai di gente, in mezzo a quel fiume di angoscia, non c’è il tempo di pensare a niente, non puoi permetterti debolezze, devi essere forte anche quando ti senti debole, devi sopravvivere».

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