Welfare

Mafia: Ciampi alla X° giornata della memoria

La mafia c'è, è forte ma può essere sconfitta, se ci sarà l'impegno di tutti, a partire dalle istituzioni. E' il messaggio partito oggi da Roma dove si e' svolta nel pomeriggio la cerimonia della

di Redazione

La mafia c’e’, e’ forte ma puo’ essere sconfitta, se ci sara’ l’impegno di tutti, a partire dalle istituzioni, nel diffondere la cultura della legalita’ e nel rompere il silenzio che ormai circonda il fenomeno mafioso. E’ il messaggio partito oggi da Roma dove, in piazza del Campidoglio, si e’ svolta nel pomeriggio la cerimonia clou della X giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia. Un ritorno, dopo 10 anni, nella stessa piazza nella quale questa manifestazione, promossa dalle associazioni Libera e Avviso pubblico, si svolse per la prima volta. A testimoniare l’attenzione dell’intero Paese e’ stata la presenza alla cerimonia del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in una piazza gremita di familiari delle vittime di mafia, di cittadini e di studenti provenienti da Roma e da diverse parti d’Italia mobilitati dall’associazione Libera. Ed e’ stato proprio il presidente di Libera don Luigi Ciotti a ringraziare Ciampi, per la sua presenza, a nome dei familiari delle vittime. Come era avvenuto in mattinata, tra gli applausi di 8.000 studenti accorsi allo stadio Flaminio per la manifestazione di apertura della giornata, anche in piazza del Campidoglio sono stati letti i nomi delle 640 vittime innocenti di mafia dal 1893 a oggi: dal prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino a Peppino Impastato, solo per ricordare quelli che hanno ricevuto l’applauso piu’ forte. ”La mafia esiste, e’ forte, guai ad abbassare la guardia. Ma piu’ forte e piu’ grande e’ il nostro Paese. Se saremo tutti insieme riusciremo a sconfiggerla – ha detto Veltroni – dobbiamo avere maggior orgoglio per cio’ che siamo. Oggi l’Italia e’ una democrazia salda e un pilastro della nuova Europa”. Veltroni, ricordando il sacrificio di tanti servitori dello Stato, ha avuto un pensiero per Nicola Calipari, l’agente del Sismi ucciso in Iraq, che ”definiva la sua vita come ‘spendibile”’. Don Ciotti, nel suo intervento, ha gridato la sua rabbia contro il silenzio che oggi circonda la mafia. ”Negli ultimi 10 anni – ha detto – ci sono state altre 154 vittime innocenti, di cui 37 bambini e ragazzi. Sono stati 2.270 complessivamente i morti in faide di mafia. Bisogna dire basta. Tutto questo non e’ possibile in un Paese civile come il nostro”. Ha poi chiesto l’impegno delle istituzioni e del mondo della politica: ”Davanti alla sede del Parlamento e delle istituzioni, davanti alle scuole va scritta la parola ‘Continuita””. Anche il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra ha ammonito le istituzioni a ”non consentire mai a nessuno di favorire ‘la strategia dell’accomodamento’ perche’ non vinca quella che Leonardo Sciascia chiamava la ‘strategia della normalizzazione”’. ”Le vittime della mafia – ha detto l’assessore agli Affari istituzionali della Regione Lazio Donato Robilotta, intervenuto in rappresentanza del presidente Storace – sono un elenco di eroi spesso silenziosi e dai nomi comuni”. Alla cerimonia erano presenti anche il presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, il segretario nazionale della Cisl Savino Pezzotta e il prefetto di Roma Achille Serra. ”E’ vero che si parla di meno di mafia – ha detto Vigna – perche’ non fa piu’ atti eclatanti. Bisogna tenere alta la guardia e concentrare gli sforzi sul campo economico-finanziario perche’ e’ li’ che si concentra la sua azione”. ”La mafia, dopo la stagione delle stragi – aveva ammonito in mattinata il procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, gia’ capo della procura di Palermo – ha scelto di riorganizzarsi nel silenzio, nell’ indifferenza generale. C’e’ molto da fare per combatterla e se non si fa nulla andra’ sempre


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA