Mondo

Macedonia: riprendono i combattimenti

La violenza delle ultime ore mette fine al cessate il fuoco faticosamente concordato lo scorso 5 luglio

di Gabriella Meroni

In Macedonia si è ripreso a sparare. Nella zona di Tetovo i combattimenti tra esercito macedone e guerriglieri albanesi sono ripresi domenica e sono proseguiti nella giornata di lunedì. Alcuni testimoni hanno parlato di cecchini in azione nella piazza centrale di Tetovo, mentre nella periferia orientale della città è in atto una vera battaglia tra le forze governative e i ribelli. La violenza delle ultime ore mette fine al cessate il fuoco faticosamente concordato lo scorso 5 luglio. Il ministro della Difesa macedone ha detto di non aver notizia di attacchi da parte di cecchini ma ha riferito alla Cnn che l’esercito ha risposto alle aggressioni dei guerriglieri. “La maggior parte delle nostre postazioni sono state attaccate – ha dichiarato Marjan Gjurovski, portavoce del governo – abbiamo dovuto rispondere agli attacchi perché l’esercito macedone era minacciato e i ribelli avevano rotto la tregua”. La scorsa settimana i leader delle due parti avevano annunciato di voler riprendere le trattative di pace che si erano bloccate dopo che il presidente macedone Boris Trajkovski aveva bocciato la proposta avanzata dal negoziatore europeo Francois Leotard e da quello americano James Pardew, proposta che a suo avviso prevedeva troppe concessioni per la minoranza albanese. Tra i punti che suscitavano le perplessità di Trajkosvki la trasformazione della lingua albanese in lingua ufficiale al pari di quella della maggioranza macedone. James Pardew e Francois Leotard hanno più volte detto di considerare il cessate il fuoco a Tetovo come il loro principale obiettivo. Nel mese di marzo, la città è stata teatro di violenti scontri che si sono interrotti solo in seguito alla ritirata dei ribelli sulle montagne. Poi i dissidenti albanesi hanno riacquistato terreno e, dopo essersi impadroniti della fascia Nordoccidentale della regione sono arrivati alla periferia di Tetovo. I guerriglieri sostengono di combattere per porre fine alle discriminazioni contro la minoranza etnica albanese, ma il governo macedone li accusa di cercare il colpo di stato.


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