Leggi

Macché, i soldi sono gli stessi

"Il governo non ha tagliato niente, perché quei fondi non sono del governo". Intervista a Grazia Sestini.

di Benedetta Verrini

«Assurdo dover leggere paginate che titolano: ?Il governo taglia i fondi al volontariato?. Il governo non taglia niente, visto che quei fondi non sono del governo. Con questa norma intendiamo solo facilitare il finanziamento alle associazioni». Il sottosegretario al Welfare, Grazia Sestini ha deciso di ribattere punto per punto alle critiche mosse, la scorsa settimana, dalla Consulta nazionale del volontariato e dalle realtà del Forum del terzo settore sul ?caso articolo 17?, il passaggio contenuto nel pacchetto competitività che riforma solo il pezzo più critico della legge 266, quello sull?erogazione dei fondi ai centri di servizio. Vita: Articolo di legge alla mano, sottosegretario, ci spieghi perché le organizzazioni di volontariato non dovrebbero preoccuparsi. Grazia Sestini: Perché i soldi sono sempre gli stessi e vanno tutti a loro. Mi spiego: il testo dell?articolo 17 dice chiaramente che almeno il 50% dei fondi accantonati dalle fondazioni va ai centri di servizio, che li utilizzano per garantire servizi alle associazioni di volontariato e per effettuare erogazioni dirette alle associazioni tramite bando. L?altro 50% va comunque alle organizzazioni di volontariato tramite bandi fatti dai comitati di gestione. Vita: Con una ?deviazione? anche verso il Fondo nazionale per il servizio civile… Sestini: Chiariamo una volta per tutte questo passaggio: quando si parla del finanziamento a progetti di servizio civile, l?articolo 17 precisa che si deve trattare di progetti degli enti privati, quindi, dei progetti delle organizzazioni di volontariato. Il servizio civile nazionale continua e continuerà ad essere finanziato dal pubblico, attraverso il fondo nazionale per il servizio civile, ma visto che ci siamo trovati di fronte a un numero di domande e di progetti di gran lunga superiori alle possibilità del fondo, abbiamo voluto offrire alle organizzazioni di volontariato un?opportunità in più. Se gli enti non vorranno utilizzarla, che non presentino progetti ulteriori. Il fondo nazionale per il servizio civile, al momento, non può essere aumentato. Vita: C?è però un altro aspetto che preoccupa molto le organizzazioni, ed è la configurazione dei comitati di gestione. Saranno controllori ed erogatori, e saranno governati da una maggioranza di rappresentanti delle fondazioni? Sestini: Sarei stata più che disponibile a modificare la composizione interna dei comitati, ma il mio ufficio legislativo mi ha fatto presente che dovevamo armonizzare la legge a una sentenza della Corte costituzionale, che chiede espressamente che gli enti erogatori abbiano la maggioranza all?interno dei comitati di gestione. Si tratta della sentenza n. 500 del 1993. Se andiamo contro a questa disposizione, facciamo una legge incostituzionale che può essere impugnata in qualsiasi momento. E poi, non mi si venga a dire che in questo modo le fondazioni decidono a chi dare i soldi? Vita: Non crede che potrebbe succedere? Sestini: Ma via, non credo proprio! Le fondazioni hanno ben altri canali per finanziare chi vogliono. Io non sono proprio d?accordo nel considerarle solo gli ufficiali pagatori del volontariato. Le fondazioni hanno un loro protagonismo e, ricordiamocelo, sono nate dallo stesso spirito con cui è nato il volontariato. Vita: Da tutta questa vicenda, comunque, molti hanno dedotto che si volesse togliere forza e potere ai centri di servizio. Sestini: Se avessimo voluto questo, non avremmo istituito il fondo perequativo per rendere la loro presenza uniforme su tutto il territorio nazionale, non crede? Oggi in mezza Italia i Csv stentano perché non hanno fondi. In Emilia Romagna dispongono di 13 milioni di euro all?anno, in Calabria di 577mila euro. Per risolvere questo problema e facilitare il finanziamento, l?art.17 ha creato questo fondo. Per questo, credo che le associazioni dovrebbero essere soddisfatte di questa ?anticipazione? della riforma della 266 all?interno del decreto competitività. Vita: La riforma della 266 era però stata discussa in un testo unitario, ed ora è spaccata in due. Sestini: Tutti sanno che io volevo che la riforma fosse approvata integralmente, ma non è stato possibile e abbiamo messo in prima linea ciò che ci sembrava prioritario. Ci sono così tanti fondi fermi? Circolare Visco o no, se si vanno a controllare i fondi dichiarati dai Csv risulta chiaro che i soldi ci sono, soldi che a volte non riescono nemmeno a spendere: il loro ultimo rapporto rivela che il 35% delle risorse viene speso in consulenze e formazione. Perciò, ritengo che la strada da percorrere sia questa. Si trovano all?interno di un provvedimento sulla competitività del Paese, su cui non è stata posta alcuna fiducia e su cui c?è tempo per discutere. Il dialogo non si interrompe: aspetto i rappresentanti del Forum per consultarci e chiarire ogni passaggio.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA