Cultura

Ma salvate Leonardo

Le accuse non riguardano la scelta e i criteri di finanziamento dei programmi. Che nel nostro Paese hanno dato risultati davvero brillanti.Lo dicono le cifre e i bilanci di Bruxelles.

di Carlotta Jesi

Oltre 12 mila beneficiari, il 12% dei finanziamenti europei e quasi 500 progetti approvati dalla Commissione. Non ci sono dubbi: il bilancio italiano dei primi quattro anni di programma ?Leonardo? è più che positivo. E se a provarlo non bastassero i dati dell?Isfol, l?Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori che funge da Ufficio di Assistenza tecnica del programma ?Leonardo? qui in Italia, al nostro Paese arrivano anche i complimenti della Commissione europea. «Dopo la Francia, siete voi il Paese che meglio ha saputo organizzarsi trasformando in progetti concreti le opportunità offerte da Leonardo», dichiarano telefonicamente a ?Vita? dalla DgXXII. Sì, proprio quella Direzione per l?istruzione, la formazione e la gioventù che insieme alla società Agenor Sa gestiva il programma ?Leonardo?. E che, anche se con qualche ritardo, ha contributo a smascherare le scorrettezze dell?Ufficio di Assistenza tecnica ?protetto? dalla Cresson. «Irregolarità che», precisano da Bruxelles, «comunque non sono state riscontrate nella parte più importante del programma, ossia nella selezione e finanziamento di candidati e progetti che intendevano partecipare a ?Leonardo?. D?altronde la selezione avveniva su più livelli: funzionari della Commissione, esperti per l?Unità di Assistenza tecnica ed esperti nominati dai vari Paesi. Certo, i ritardi c?erano. E siamo stati i primi a denunciare il mal funzionamento di Agenor. Ma, almeno fino a oggi, possiamo assicurare che i problemi di Agenor non hanno compromesso il senso e il corretto funzionamento del programma». Solo fino a oggi? «Sì», risponde dalla DgXXII il dottor Roberto Segri, «perché da ormai un mese, da quando cioè la magistratura belga ha posto i sigilli sull?ufficio di Agenor, qui tutto è bloccato. Il Commissario Cresson non firma più niente. E purtroppo a subire le conseguenze di questo vuoto operativo e normativo sono proprio i beneficiari del programma». Ossia i progetti in corso che non vengono finanziati e i giovani che non riescono a partire per i vari Stati membri. Negli ultimi quattro anni, per formarsi in Europa, dal Bel Paese sono partiti 8 mila tra liceali e universitari, quasi tremila giovani disoccupati e 1.400 esperti di formazione. Un vero e proprio esercito cui si aggiungono le moltissime imprese, associazioni, organismi per la formazione, università, centri di ricerca e autorità pubbliche che con l?aiuto di Isfol tra il ?95 e il ?98 hanno presentato i loro progetti a Bruxelles e ottenuto i finanziamenti. «Con la chiusura di Agenor avremmo sicuramente dei ritardi», spiega Claudio Vitali dell?Isfol, «ma ?Leonardo? non si ferma qua. A dimostrarlo sono le moltissime proposte di partecipazione al bando 1999 arrivateci in questi giorni. La data ultima era il 22 marzo, e fino all?ultimo abbiamo avuto qualcuno che ci chiedeva consigli. Agenor a noi serviva soprattutto come centro di informazioni, e dunque adesso dovremo creare nuove banche dati e canali di comunicazione fra i vari Paesi. Ma la sostanza del programma ?Leonardo? non è assolutamente in discussione». A fine anno dovrebbe partire ?Leonardo 2?, la seconda fase del programma di formazione professionale. Ma quanto ci vorrà veramente perché il programma ?Leonardo? ricominci a funzionare a pieno ritmo? «A essere ottimisti», dichiara la Direzione Istruzione, Formazione e Gioventù, «almeno un paio di mesi. Per sbloccare i fondi bisognerà infatti aspettare che la Commissione venga rinominata, e poi c?è il problema di ricostruire un buon Ufficio di assistenza tecnica». Le cifre italiane Totale beneficiari:12.835f Studenti e universitari:8.502 Disoccupati:2.921 Docenti e formatori:1.412 Fondi ottenuti dalla Commissione:52 miliardi Progetti italiani approvati nei 4 anni:476 Progetti europei approvati ?95-97:2.266


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA