Welfare

«Ma Rosarno sarà pronta ad accoglierli»

Parla il commissario Domenico Bagnato

di Redazione

«Entro ottobre i moduli abitativi saranno pronti».
Il modello è quello dell’albergo diffuso. «Per questo stiamo coinvolgendo anche i comuni vicini»Mancano solo due mesi alla fine delle attività dei commissari prefettizi, amministratori in via straordinaria del Comune di Rosarno fino ad ottobre 2010 (data delle elezioni amministrative), e i progetti in cantiere non mancano. Nominati ad ottobre 2009, i tre commissari hanno dovuto affrontare “l’emergenza immigrati” «alla quale avevamo cominciato a pensare appena insediati» e, soprattutto, “l’emergenza Rosarno”, comune che nel corso del 2008 ha visto l’arresto del sindaco e di alcuni assessori e dove la vita politica ed economica è condizionata da decenni dai clan Pesce e Bellocco. Vita ha incontrato Domenico Bagnato, membro della commissione prefettizia insieme a Rosario Fusaro e Francesco Campolo.
Vita: Commissario, come vanno oggi le cose?
Domenico Bagnato: La prima esigenza che abbiamo avuto è stata il miglioramento dello stato generale della città. Grazie ai contributi straordinari del ministero dell’Interno abbiamo provveduto all’adeguamento sismico di tutte le scuole e all’urbanizzazione di due rioni cittadini, il rione Zibbone due e Pian delle Vigne, che erano privi di fogne e di strade. Abbiamo anche istituito il “percorso della memoria”, una riqualificazione del centro storico. Considerato poi che Rosarno è un Comune sciolto per mafia, abbiamo migliorato la trasparenza, pubblicando on line tutte le decisioni dell’amministrazione comunale.
Vita: Dopo i fatti di gennaio quale azioni avete intrapreso per la popolazione immigrata?
Bagnato: Già nel 2009 avevamo presentato un progetto al ministero dell’Interno per il riutilizzo di un terreno sequestrato alla mafia dove ipotizzavamo di realizzare un centro di avviamento al lavoro per stranieri, l’ex cementificio Beton Medma. A dicembre 2009 il ministero ha approvato il nostro progetto e ora è in fase di realizzazione.
Vita: Quanti fondi sono stati stanziati?
Bagnato: Due milioni di euro per la costruzione del progetto. Entro ottobre 2010 verranno realizzati moduli abitativi in grado di ospitare circa 120 persone. Extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.
Vita: Però sappiamo che all’epoca degli scontri i lavoratori stranieri erano molti di più, alcuni anche irregolari?
Bagnato: Noi abbiamo lanciato ai Comuni circostanti l’idea di creare sul territorio tanti piccoli centri per l’ospitalità dei lavoratori stranieri, una sorta di “albergo diffuso”. Rosarno non è in grado di addossarsi tutti gli oneri di questa situazione. Per quanto riguarda gli irregolari, la clandestinità è un reato e noi non possiamo favorirla. Ovviamente noi offriremo tramite lo Sportello la possibilità di avviare un contratto regolare di lavoro.
Vita: Da chi sarà gestito questo centro?
Bagnato: Faremo un bando pubblico e il vincitore avrà in gestione l’intera area. Anche la Comunità europea ha stanziato due milioni di euro per i prossimi due anni che verranno interamente spesi per la gestione dell’accoglienza e dello Sportello lavoro.
Vita: Cosa ne sarà invece delle aree in cui abitavano i migranti, la Rognetta e l’ex Opera Sila?
Bagnato: Il ministero dell’Interno ha stanziato 930mila euro per la riqualificazione della Rognetta, dove tra poco cominceremo i lavori per la creazione di una piazza per il mercato, attrezzata con servizi igienici e parcheggi, da utilizzare anche durante l’anno per momenti di aggregazione sociale. L’area dell’ex Opera Sila invece appartiene a Gioia Tauro, Comune tra quelli cui abbiamo lanciato la sfida del network di campi di accoglienza.

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