Sostenibilità

Ma quanto è pericoloso l’orso Dino?

di Redazione

Caro WWF,
nelle vallate di Posina (VI) l’orso “Dino” sta seminando il panico. Proveniente dalla Slovenia, da mesi sta dividendo l’opinione pubblica. Trasmissioni televisive (ne ha parlato ampiamente anche il TG5), radiofoniche, articoli sulla stampa locale… Persino un assessore che denuncia l’enorme pericolosità di questi plantigradi. La Forestale sta tranquilizzando tutti ma i malumori esistono e si stanno rafforzando.
Luca Rizzato, Caldogno, socio dal 1985

Gentile Luca,
il WWF si è speso molto localmente, già quando tempo fa un altro orso si aggirava in zona. Il servizio del TG5 ha parlato di recinzioni elettriche messe in campo dalla Regione, ma quando ancora nel 2008 questa doveva bandire le gare d’appalto per le forniture, il WWF già forniva le prime agli allevatori di Asiago e abbiamo organizzato e stimolato incontri con le popolazioni locali. Fin dall’arrivo di Dino, l’anno scorso, abbiamo consigliato gli enti territoriali coinvolti di fornire opere di prevenzione e di produrre ordinanze di divieto di alimentazione. L’impressione fino ad oggi è che non si tratti di un animale pericoloso né particolarmente confidente e che quindi non sussistano assolutamente le condizioni per una sua cattura. Siamo di fronte, come spesso avviene in questi casi, ad esagerazioni e strumentalizzazioni. L’orso finora ha prodotto danni soprattutto ad asini e polli, danni che saranno ripagati. La situazione della popolazione di orso sulle Alpi, nonostante alcuni segnali positivi, è tutt’altro che rosea, e il fattore limitante per la sopravvivenza della specie nel prossimo futuro sarà proprio la convivenza: ci attende un lavoro non semplice.
Mauro Belardi, responsabile
Progetto Orso sulle Alpi, WWF Italia

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