Non profit

Ma quant’è pericoloso toccare gli ogm

Sempre più adesioni nello schieramento anti-ogm

di Paolo Massobrio

E ra l?anno 1987 quando uscì un dépliant finanziato dall?Unione Europea dove c?era scritto, all?inizio di un paragrafo: «Prodotti biologici o ogm». Allora dirigevo un mensile di economia agricola in Piemonte e pur stigmatizzando l?improprio accoppiamento, non sbattei la notizia in prima pagina. Un errore di stampa, pensai sinceramente. Be? vedere oggi che la lotta agli ogm si è spostata sulla salvaguardia della purezza dei cibi biologici mi fa rabbrividire (sarò stato un ingenuo?). Non era un errore di stampa, era l?inizio di un cammino lento ma determinato, era la goccia che scavava la pietra, dove anche l?attuale ministro per le Politiche agricole ha fatto scendere la sua.

In questi anni si è parlato ovunque del problema, senza mai sortire l?effetto di una verità. Ma vi giuro che chi scrive e cerca chiarezza ai propri dubbi, ha le sue difficoltà. Pensavo che ci fossero tanti motivi per perdere delle collaborazioni ai giornali, ma mai quello d?essere critico sugli ogm. Eppure è accaduto ben due volte. E lì ho compreso che c?era di mezzo il potere, quello vero, quello che sorride se ti occupi di tagliatelle e vini, di voti ai ristoranti e finanche del vino stupido che ha dentro i trucioli. Ma se tocchi la mensa del cuciniere del mondo, se dici che non è solo della scienza l?ultima parola (e le variabili economiche? E l?altra scienza, quella che magari non asseconda proprio tutte le fregole delle multinazionali?), avrai la mano mozzata.

Ci sono due modi per farti digerire ciò che certe catene del non cibo non sono riuscite a vendere in America e cercano spazi disperati nel ventre molle dell?Europa. Il primo è quello di farti sentire uno stupido, perché la scienza solo può dire l?ultima parola (chi la paga la scienza?). Il secondo è più subdolo ed è di questi giorni: «Ma che ti sbatti a fare, gli ogm li mangiamo già da dieci anni».
La goccia ha scavato la roccia, e chi continua a nutrire dubbi è perlomeno un illiberale, come certi pennivendoli radical-chic che venderebbero la propria madre, figuriamoci il futuro dell?esistenza dei propri figli.

L?importante è assecondare il potere oggi, «del doman non v?è certezza», ma soprattutto noi non ci saremo. Aumentano le patologie alimentari e le allergie? Ma certo – ti rispondono – vent?anni fa non le si monitorava. Me lo dissero a un convegno a Rimini, col professore che aveva cammellato i suoi allievi per fischiarmi. Ma quando la risposta poi fu quella, l?altra metà della platea lo seppellì con una risata. Salviamoci finché siamo in tempo, l?assunzione di responsabilità non è affare dei partiti e forse neppure della scienza. è una questione di ciascuno.
www.liberidaogm.org
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