Volontariato

Ma per le armi gli euro si trovano

La spesa nel 2007 sarà oltre i 21 miliardi. La fine della leva obbligatoria ha fatto lievitare i costi delle Forze armate, di Giorgio Febbrini

di Redazione

Quando andiamo in stampa, la Finanziaria più ?liquida? della storia della Repubblica, non ha ancora visto la luce in fondo al tunnel. Al Senato, dopo aver azzerato tutti gli emendamenti, si ripartirà dal testo licenziato alla Camera. Un maxiemendamento del governo che accorperà tutta la Finanziaria e i cambiamenti possibili sarà poi depositato prima di passare al voto di fiducia. Entro il 21 dicembre la legge di bilancio tornerà alla Camera per la definitiva approvazione, allora ci sarà spazio solo per qualche odg. Perciò, restando al testo della Camera, nella Finanziaria dei tagli e dei risparmi del governo Prodi, il rischio è che aumentino di oltre 2 miliardi di euro, cioè dell?11%, le spese belliche, i fondi per le Forze armate e il finanziamento pubblico al comparto militar-industriale. Se nel 2006 la spesa totale – comprendente cioè il funzionamento ordinario delle quattro Forze armate, le missioni militari all?estero e gli armamenti – era di 18 miliardi e 862 milioni di euro (di cui 17.782 milioni dal bilancio della Difesa e 1.080 aggiunti dalla Finanziaria), per il 2007 si prevede una spesa complessiva di 21 miliardi e 144 milioni di euro (18.134 milioni dal bilancio preventivo della Difesa e 3.010 aggiunti dalla legge Finanziaria). Bastava limare dell?1% questa voce per trovare risorse per finanziare l?unica norma a favore del volontariato in questo Paese (l?ormai ex 5 per mille) o per dare risorse in più alla cooperazione allo sviluppo. Ma tant?è. A far lievitare la spesa, una serie di motivi: i costi sempre più elevati per il mantenimento delle Forze armate (da qualche anno, dopo l?abolizione della leva obbligatoria, formate solo da soldati di professione) che assorbono il 72 % dell?intero bilancio (nel 2002, tale voce di spesa incideva solo per il 48%); le missioni militari all?estero, diventate sempre più numerose e costose; l?acquisto di nuovi armamenti; la partecipazione dell?Italia a programmi di riarmo in partnership con diversi Paesi europei (Gran Bretagna, Germania e Spagna per la costruzione dei cacciambombardieri Eurofighter, già prenotati dall?Arabia Saudita!) ed extra-europei (Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Danimarca, Norvegia, Olanda, Australia e Turchia) per la progettazione e costruzione di F35- Lightnight II.


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