Non profit

Ma non perdetevi in un bicchier d’alcool

I giovani che cominciano a staccarsi dal nucleo familiare vanno incontro a numerosi pericoli. I più ricorrenti?In Italia l'hashish. E dopo i 18 anni anche vino e birra

di Redazione

Alcool, fumo e tossicodipendenza. Sono questi i pericoli in agguato per un ragazzo italiano degli anni Novanta. Il rapporto del governo ha indagato anche sugli aspetti del disagio, quella fase critica che coincide con il primo distacco dal nucleo familiare, analizzando anche qui i dati dell’Istat. Dai quali si è appreso che l’uso o abuso di alcolici, tra i teenager italiani, non è particolarmente diffuso. L’Italia, infatti, ha un “tasso etilico” basso se si pensa che, nella classe di età dai 15 ai 17 anni, i ragazzi che bevono vino sono meno del 17 per cento. All’aumentare dell’età il consumo cresce però in modo notevole: i ragazzi tra i 15 e i 24 anni che si dichiarano bevitori sono il 39,3%, mentre le ragazze sono il 21,1%. Le bevande preferite?La birra, con il 49,7%, la fa da padrone, seguita con grande margine di distacco dai superalcolici(14,2%). I dati diventano allarmanti se si affronta l’argomento tabacco. tra i 15 e i 17 anni il 13% dei maschi e il 6,7% delle femmine ammettono di fumare; queste percentuali salgono rispettivamente al 30,9% e al 14,6% nei diciottenni. I dati sulla tossicodipendenza, ancora insufficienti derivano da un’indagine condotta dalla Direzione generale della sanità militare su un campione di circa 35 mila maschi diciottenni intervistati durante la visita di leva. Il 19,1% dei quali tuilizza o dichiara di aver fatto uso di sostanze stupefacenti. Quasi l’80% di questi ha dichiarato inoltre di aver fatto uso di sostanze cannabinoidi(hashish e marijuana), mentre il 40% ha ammesso di aver utilizzato più di una sostanza. La diffusione di droghe è più elevata nel Nord-Est dell’Italia, minore nel Sud e strettamente in relazione con fenomeni di bassa scolarizzazione, consumo di alcool e sigarette.


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