Non profit

Ma la Nato ha forza morale?

I Paesi dell’Alleanza atlantica riusciranno a non rimanere in balìa delle finte e strumentali promesse di Milosevic?

di Riccardo Bonacina

Cari lettori, già nello scorso editoriale vi abbiamo chiesto di non lasciarvi guidare nel giudizio sul dramma del Kosovo né dal partito preso, né da una reazione emotiva a un?informazione che chi ha voluto il conflitto ha programmato fin dall?inizio monca, muta, se non per le veline dei rispettivi contendenti. Questo, ovviamente, non per cattiva volontà dei bravi inviati costretti in una camera d?albergo a Belgrado, o sulle linee di confine del Kosovo. Già abbiamo avvertito del disgusto che suscita un certo pacifismo elettorale, quello di chi non sa che la pace non può essere figlia della menzogna.
Milosevic, a due settimane dal primo raid Nato, ha quasi compiuto la sua criminale opera di pulizia etnica. Invece delle batterie antiaeree ha preferito calpestare il destino di un popolo: lo ha violato, deportato in maniera ?forzata, pianificata, guidata?, ha detto Sadako Ogata, responsabile Onu per i rifugiati. Ai crimini contro l?umanità già addebitabili a Milosevic (anche se non solo a lui), con 250 mila morti e 2 milioni e 500 mila profughi nei Balcani, bisognerà aggiungere un altro milione e passa di deportati (450 mila prima dell?azione Nato, oltre mezzo milione, per ora, dal 24 marzo). Il conto dei morti lo si avrà solo quando qualche osservatore internazionale o la Croce Rossa potrà rimettere piede in Kosovo. Se si sommano le testimonianze dei deportati bisogna già cominciare a contarne centinaia e centinaia, per non parlare delle donne violentate, eccetera eccetera.
Proprio perché la storia delle atrocità in Kosovo le raccontiamo dal 1993 e sappiamo quindi bene chi è il carnefice e chi la vittima, sappiamo anche che o i Paesi dell?Alleanza atlantica dimostreranno una forza morale tale da proporre loro una tregua unilaterale, seppur a tempo e a scadenza, oppure saranno destinati a rimanere in balìa delle mezze tregue e delle finte e strumentali promesse di Milosevic. Facendo il gioco imposto da chi opprime. Talmente in balia di Milosevic da non aver neppure provveduto, attraverso le costose agenzie umanitarie dell?Onu, a costruire qualche decina di campi d?accoglienza a Blace e a Kukes dove anche il più stupido e ingenuo osservatore avrebbe previsto che si sarebbero riversati i profughi.
E proprio agli aiuti umanitari (e anche all?operazione Arcobaleno che sta suscitando previdibili polemiche) è dedicato questo numero. Sei pagine per aiutarvi a scegliere le vie migliori per indirizzare la vostra generosità e per raccontare anche qualche scomoda, ma oggettiva verità. ?

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