Formazione
Ma intanto Cameron affossa le università: tagli e rette triplicate
Finanziaria shock: entro il 2014 fondi ridotti del 40%
di Redazione
Oltre al danno, la beffa. Dopo le proteste e l’aumento delle tasse universitarie, le università inglesi dovranno prepararsi a tagli ancora più drastici. Rispetto all’anno accademico in corso, per il 2011/12 è previsto un taglio del 6% dei fondi governativi, circa 300-400 milioni di sterline che verranno tolti al budget del dipartimento per il Business e l’Innovazione. Ma se questi tagli erano già previsti dalla Spending Review (la manovra governativa che dovrebbe contenere il deficit tagliando il welfare), dal 2012 la situazione si farà ancora più pesante e molte università potrebbero dover aumentare le tasse fino a 9mila sterline l’anno.
Il piano che ha scatenato le manifestazioni e le proteste degli studenti inglesi prevede che i rettori possano chiedere agli iscritti il pagamento di una retta tripla rispetto alle attuali 3.290 sterline. In realtà, le università dovranno limitarsi ad un massimo di 6mila sterline, mentre il tetto di 9mila può essere toccato solo in casi eccezionali, garantendo però borse di studio, corsi estivi e di approfondimento per incoraggiare anche gli studenti meno abbienti ad iscriversi presso università prestigiose o più costose.
Il governo comunque continuerà ad assicurare prestiti agli studenti, che dovranno cominciare a ripagare il debito quando il loro reddito annuo toccherà quota 21mila sterline. Il tasso d’interesse varierà annualmente in base all’inflazione, ma per chi riuscirà ad avere un reddito attorno alle 40mila sterline partirà dal 3% più l’inflazione. Ma già il prossimo anno si prefigura difficile per le università inglesi. Ancora non è chiaro se i tagli governativi saranno applicati anche ai fondi per la ricerca, mentre solo materie come scienze, informatica e matematica potrebbero uscire indenni da una manovra che, entro il 2014, taglierà del 40% il budget per le università. [Chiara Caprio]
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.