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Ma in Usa e Europa le ricette sono alla pari.
In America arrivano a coprire i 2/3 delle prescrizioni, in Inghilterra li consiglia da un medico su due. E in Germania sono il 40% del mercato. Ecco perché.
di Redazione
«Ogni Stato ha una normativa che permette e incoraggia la possibilità di adottare l’adozione del generico al posto della specialità, più cara», dice l’American Medical Association, l’associazione dei medici statunitense. Che la normativa esista non è sempre vero. E neanche che l’incoraggi sempre.
Di sicuro molti Paesi stanno meglio di noi. I primi a introdurre i farmaci generici sono stati gli Usa, con la legge Waxman-Hatch Act, del 1984. Un primato che non stupisce. Parliamo, sì, del Paese nido dei colossi farmaceutici mondiali, ma anche di quello dove il 70 per cento della spesa farmaceutica ha per pagatore le compagnie di assicurazione private, per le quali un risparmio del 20-30 per cento è solo musica per le orecchie. Negli Usa, i farmaci col maggior numero di copie generiche sono gli antibiotici, ma anche altre non scherzano. Tra gli antiinfiammatori-analgesici, tipo Aspirina o Voltaren, i generici rappresentano i 2/3 delle prescrizioni. Consistente anche la quota generica tra le medicine per curare la pressione alta o la depressione. In Europa, il mercato più ricco di generici è quello tedesco, cresciuto notevolmente sin dal 1981. Soprattutto grazie a una norma che permetteva alle Casse malattie nazionali di pagare i farmaci in base al prezzo minimo del generico una volta scaduti i diritti di brevetto. Oggi, i generici rappresentano circa 40% del mercato e il 30% della spesa farmaceutica tedesca. In Gran Bretagna una volta sue due il medico prescrive un farmaco generico, cosa che in Olanda succede una volta su tre.Questo è stato possibile anche per il fatto che il farmacista trae un guadagno dalla sostituzione e ha la possibilità di cambiare la specialità medicinale col generico, se questo c’è. In Gran Bretagna, il medico di medicina generale deve indicare sulla ricetta non solo il nome commerciale del farmaco, ma anche il principio attivo corrispondente. Inoltre, quando ci sono, i generici sono rimborsabili dal Sistema sanitario mentre le specialità di riferimento no, fatto che determina un consumo di generici molto elevato. S. Ca.
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