Famiglia

Ma in Italia non ci sono bambini da adottare?

Nel nostro Paese bisogna fronteggiare un'enorme burocrazia.

di Marco Scarpati

Volevo sapere se, dopo i servizi relativi alle adozioni internazionali, sarà possibile avere informazioni anche sulla possibilità di adozione di bambini/e italiani. Perché tante persone si rivolgono all?estero? In Italia non ci sono bambini/e adottabili?

Piero ? Empoli

Non è vero che non ci sono bambini da adottare in Italia. In media sono posti in adozione circa un migliaio di bambini italiani l?anno, e questo numero medio è abbastanza costante negli ultimi anni. Più incostante è il numero di adozioni internazionali, che vanno dalle 2mila alle 3mila. Nel periodo da luglio 2002 a giugno 2003 (ultimi dati pubblicati) le autorizzazioni all?ingresso in Italia di bambini in adozione internazionale sono state 2.428 (nei due anni precedenti la media mensile era di circa 150 bambini al mese, ma c?è stato un aumento di ingressi negli ultimi tempi).
Si adotta (statisticamente) di più rivolgendosi all?adozione internazionale, ma circa il 25-30% degli adottati proviene dall?Italia. Ciò non significa, ovviamente, che si tratti di bambini somaticamente ?italici?: si tratta spesso di piccoli di colore, figli di immigrate che non possono proseguire l?esperienza di genitorialità per varie cause (e, anche se ciò è apertamente osteggiato dalla legge sull?adozione, a volte per motivi puramente economici, giacché essere precari e con un figlio a carico non è assolutamente una bella esperienza).
Per poter adottare un bambino italiano occorre proporre domanda al tribunale per i minorenni e seguire il normale iter fatto di incontri con gli operatori sociali degli enti locali, di una relazione scritta da questi sulla coppia e infine di un colloquio finale con un giudice delegato del Tribunale per i minorenni.
Al termine di questo percorso la ?dichiarazione di disponibilità all?adozione? che i genitori hanno fatto viene posta in un apposito elenco che i giudici del tribunale hanno a disposizione e dura per i tre anni successivi. Allo scadere dei tre anni, se non si è mai stati chiamati, occorre rinnovare la dichiarazione seguendo, nuovamente, l?iter. L?adozione nazionale è stata negli anni meno preferita per vari motivi: non solo perché ci sono meno possibilità che per quella internazionale, ma anche per il fatto che la coppia non gestisce in alcun modo il proprio percorso genitoriale: per mesi (a volte per anni) la coppia neppure sa se la sua disponibilità verrà presa in considerazione, giacché il tutto è nelle imperscrutabili mani dei giudici minorili.
In quella internazionale la coppia è più coinvolta e si sente da subito attrice della propria scelta: sa da subito se è stata ritenuta idonea, fa corsi, vede la pratica adottiva prendere forma? in altre parole: ogni giorno che passa diviene genitore e vive la propria ?gravidanza burocratica?. Che può sembrare poco, ma è molto per chi è in attesa.

Il punto
In media sono un migliaio i piccoli italiani adottabili ogni anno. Anche se ci si rivolge più facilmente all?adozione internazionale, il 25-30% degli adottati proviene dall?interno. Tra i motivi della minore preferenza per l?Italia la burocrazia e l?estraneità al percorso genitoriale in mano al tribunale.

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