Welfare

Ma è umiliante lo Stato pagatore

"Agli italiani è stato fatto credere che esistesse un canale unico per aiutare l’Indonesia. Le ong? Oscurate". Intervista a Francesco Marsico.

di Gabriella Meroni

«La prossima emergenza? Speriamo non ci sia. Ma se dovesse esserci, mi auguro di non vedere più in televisione un numero unico cui mandare un sms». Questa è una riflessione che Francesco Marsico, 42enne vicedirettore della Caritas, aveva nel cassetto. Aveva anche buttato giù un appunto, d?accordo con il direttore don Vittorio Nozza (in questi giorni a Porto Alegre per il Forum sociale, ed è la prima volta), che avrebbe dovuto trasformarsi in un comunicato stampa. Poi il comunicato non c?è stato, ma le riflessioni sull?ennesima raccolta fondi ?statalizzata? erano e sono valide. Vita: Marsico, che cosa è andato storto questa volta? Francesco Marsico: C?è stato un problema di comunicazione. Il mondo era travolto da una calamità senza precedenti e agli occhi degli italiani è apparso che l?unico modo per aiutare le vittime fosse mandare un sms allo Stato. Gli altri soggetti in campo, magari da anni, nelle zone colpite all?improvviso sembravano non esistere. Spariti. Oscurati. Vita: È andato in onda una sorta di canale unico per le donazioni private, è questo che lamentate? Marsico: Certo. Il messaggio è stato: volete dare una mano? Fate così e solo così. Ma non c?è solo l?aiuto pubblico, di Stato. Esistono molti altri soggetti cui non si è voluto dare spazio e visibilità. Vita: Perché secondo lei? Marsico: Anche senza lanciarsi in dietrologie, e volendo scartare l?ipotesi di una ?direttiva? dall?alto, probabilmente è stato fatto un calcolo di efficacia comunicativa, di sintesi. Un numero unico resta in mente, 20 numeri no. Vita: Non è un ragionamento bislacco… Marsico: È vero, ma sarebbe bastato il rimando a un sito o a un centralino che desse informazioni. Le forme si potevano discutere, l?oscuramento non è accettabile. Vita: Le ong e la loro divisione non ha responsabilità in questa vicenda? Marsico: Ne ha, ne ha. Ma ciò che lo Stato ha fatto è molto grave anche per un altro motivo… Vita: Quale? Marsico: Da sempre i governi agiscono sulla base delle risorse ottenute con la fiscalità, quindi dai cittadini, che sono poi gli unici chiamati a giudicare il buono o cattivo utilizzo dei loro fondi. È uno dei cardini della democrazia. Questa volta – e non è la prima, si pensi alla missione Arcobaleno – lo Stato, chiedendo un ulteriore contributo diretto ai cittadini, ha confuso le acque, mischiato gli ambiti. Di fatto, ha invaso un campo non suo. È uno statalismo senza precedenti. Vita: Ora la protezione civile in Sri Lanka ha ?aperto? alle ong, chiamandole a collaborare alla ricostruzione. Marsico: Vede? Ancora confusione. Dopo aver avocato a sé le donazioni private, che sarebbero spettate alle ong, ora lo Stato le ridistribuisce. È lo Stato pagatore, una situazione umiliante per le organizzazioni private, che non ne guadagnano in indipendenza e dignità. Vita: La Caritas è invitata a collaborare? Marsico: Sì, e probabilmente lo faremo, non è questo il punto. La gestione è stata trasparente, niente da dire. Non siamo contro la Protezione civile o lo Stato, ci mancherebbe. Ma questo modello di raccolta fondi non ci piace. Per il futuro si dovrà cambiare.


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