Politica
M5S: più vicini al PD o a Salvini?
L'economista Leonardo Becchetti, al di là delle alchimie politiche e delle strategie di palazzo, mette sotto la lente i punti di forza e le frizioni in vista delle possibili alleanze per un governo stabile
Sono iniziate le consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo scenario politico è frammentato e di difficile composizione. Per arrivare ad un Governo ci vorrà un gran lavoro di cucito per cui occorrerà molto tempo. Una delle poche certezze è che se fosse il Movimento 5 Stelle, il primo partito italiano, a guidare un esecutivo di coalizione gli basterebbe allearsi con un solo altro schieramento. Due le scelte possibili: o la Lega di Matteo Salvini o il Partito Democratico.
Al di là delle opportunità politiche e alle strategie dunque bisogna capire quanti punti di contatto i partiti abbiano a disposizione per provare a trovare un'intesa e quanti spigoli invece debbano limare. Per capirlo abbiamo chiesto all'economista Leonardo Becchetti, che prima di tutto chiarisce: «Penso che tornare alle urne sarebbe la cosa peggiore. Il dramma di questo Paese è che i politici fanno i fantasisti. Il momento delle urne è quello della demagogia e delle bacchette magiche. Poi una volta al Governo si accorgono come funziona la dura realtà. Io preferisco la realtà e non penso ci si possa permettere altri mesi di fantasie. Il corpo elettorale non è una slot machine, non si può tirare la leva e vedere che succede. Senza contare che la legge elettorale sarebbe la stessa e rischieremmo seriamente di trovarci nella stessa situazione di oggi. In Spagna hanno votato tre volte di fila per poi dover trovare un accordo tra partiti. Meglio trovare l'accordo subito e chiudere con le campagne elettorali».
Movimento 5 Stelle – Lega
I punti di contatto
- Europa
«L'atteggiamento critico nei confronti dell'Europa, anche se con sfumature diverse, è certamente condiviso. I 5S hanno chiarito che vogliono rispettare le regole mentre la Lega è più propensa a fare una politica di deficit. Di fatto però un eventuale governo aumenterebbe l'atteggiamento critico nei confronti dell'UE. L'esito però non lo sappiamo. Non sappiamo cioè se favorirebbe il cambiamento dell'Europa come pensa Zingales o se invece ci metterebbe in una posizione difficile» - Ambiente
«Il tema ambientale li unisce molto. Sia Lega che M5S sono molto sensibili al tema green. In particolare i 5stelle che hanno anche sottoscritto La Scienza al Voto che era un programma proposto da alcuni docenti (tra cui lo stesso Becchetti ndr)». - Migranti
«Il tema dei migranti è sicuramente un terreno comune. Entrambi li schieramenti sono per il cambiamento del trattato di Dublino e la ridistribuzione dei migranti su tutti i paesi Ue». - Pensioni
«Il tema della Legge Fornero vede entrambi i partiti molto agguerriti. Queso è un argomento sicuramente di grande comunione ma anche molto rischioso. Si può arrivare a pregiudicare i conti pubblici. Si tratta di un'operazione molto delicata e complicata». - Povertà
«I grillini hanno una proposta redistributiva verso i poveri mentre la Lega, al contrario guarda ai ricchi. Anche se nella flat tax è prevista una no tax area. Significa che è un tema che può diventare un punto di contatto».
I punti di rottura
- Silvio Berlusconi
«Il vero punto di rottura è Berlusconi. I 5Stelle spingono per una rottura tra Salvini e Forza Italia. Non c'è possibilità che il Movimento possa pensare ad un'alleanza con il politico che incarna il motivo per cui il partito di Grillo è nato».
Movimento5Stelle – Partito Democratico
I punti di contatto
- Povertà
«Sul reddito di inclusione le idee sono molto simili. Il PD, come ha detto Martina, vorrebbe allargare lo strumento implementato nel 2018. Nei fatti è la stessa proposta dei grillini e del loro Reddito di Cittadinanza». - Spending Review
«Sulla spending review c'è accordo. L'idea di entrambi i partiti è riqualificare la spesa pubblica cercando di andare verso settori ad alto moltiplicatore».
I punti di rottura
- Infrastrutture
«La visione sulle infrastrutture è uno scoglio e non li vede per nulla allineati. In particolare per i grillini le infrastrutture di cui si parla oggi, come il Treno ad Alta Velocità, sono tutte da abolire o fermare». - Matteo Renzi
«Il principale avversario politico dei 5Stelle degli ultimi anni è stato Matteo Renzi. Un confronto senza esclusione di colpi che rende molto difficoltosa la possibilità di allearsi con un partito in cui il vecchio nemico abbia ancora potere decisionale».
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