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M.O. Usa bloccano aiuti a Israele per centinaia di milioni di dollari

Lo hanno riferito in via riservatissima fonti della stessa amministrazione e del Congresso

di Redazione

Il nuovo atteggiamento critico dell’amministrazione Usa nei confronti di Israele e della linea dura contro i palestinesi imposta dal premier Ariel Sharon si sarebbero tradotti anche nel sostanziale congelamento di cospicui aiuti finanziari supplementari, chiesti delle autorità ebraiche per fare fronte ai costi della crisi militare in atto. Lo hanno riferito in via riservatissima fonti della stessa amministrazione e del Congresso. Si dice che, in aggiunta ai soliti 3 miliardi di dollari assegnati annualmente loro dai tradizionali alleati americani, gli israeliani avessero sollecitato 800 milioni di dollari supplementari; gli Stati Uniti avrebbero dapprima preso in seria considerazione l’ipotesi di concedere 200 milioni, ma poi l’iter si sarebbe bloccato. “Non se ne farà niente”, ha insistito una delle fonti, un alto funzionario parlamentare. “L’ufficio Bilancio della Casa Bianca lo ha proibito”. Gli ha fatto eco un collega: “Non credo che, ora come ora, al Congresso sarà rivolta a titolo supplementare alcuna richiesta a favore di Israele”. Se all’mbasciata ebraica di Washington ci si è limitati a dichiarare di non sapere nulla della questione, l’ufficio Bilancio stesso ha preferito non rilasciare commenti. Gli aiuti aggiuntivi sarebbero dovuti rientrare in un pacchetto complessivo da 15 miliardi di dollari, destinato alle accresciute esigenze del Pentagono; al sostegno ai Paesi amici in prima linea nella lotta al terrorismo internazionale; alla ricostruzione dei siti distrutti in occasione dell’attentato dell’11 settembre a New York; nonche’ al neo-istituito ministero per la Sicurezza Interna. Il presidente George W. Bush lo sottoporrà presto ai due rami del Parlamento federale.


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