Mondo

M.O. Una notte terribile per le speranze di pace nella regione

Il no italiano all'asilo dei palestinesi, il nuovo attentato vicino a Tel Aviv, una risoluzione Onu paradossale. La cronaca

di Riccardo Bonacina

Almeno 16 persone sono rimaste uccise e oltre 50 ferite (diverse delle quali versano in condizioni gravissime) da un terrorista suicida, che ha innescato gli esplosivi nascosti sotto i vestiti, nella sala biliardo “Spillclub” della cittadina residenziale di Rishon Le Tsion, a sud di Tel Aviv. Ma si teme che il numero delle vittime accertate finirà per risultare molto più elevato, quando le squadre di soccorso avranno estratto tutti i cadaveri di sotto le macerie del crollo provocato dall’attentato. L’attentato è stato rivendicato dal movimento integralista Hamas, con una telefonata ad un’agenzia internazionale d?informazione. Questo è il primo attentato di un terrorista suicida dal 30 marzo a oggi, quando una giovane palestinese si fece esplodere le bombe che aveva innescato sul proprio corpo, in un supermercato di Gerusalemme, all’indomani dell’invasione militare israeliana alle città della Gisgiordania. L’esplosione è avvenuta quando a Washington, alla Casa Bianca, avevano appena cominciato a parlarsi Ariel Sharon e George Bush. “L’attentatore è entrato improvvisamente nel circolo, e si è fatto saltare in aria”, ha detto un comandante di polizia, Haim Cohen, aggiungendo che la bomba era “potentissima”. Alcuni testimoni hanno riferito alle emittenti tv israeliane che l’intero tetto dell’edificio è saltato in aria, e che il terrorista è entrato nella sala biliardo portando una valigetta, probabilmente contenente l’esplosivo. ”Un’altra prova delle reali intenzioni della persona che guida l’Autorità palestinese ed invoca migliaia di martiri”. Così Ariel Sharon, lasciando anticipatamente Washington, ha accusato Yasser Arafat per l’attentato di ieri sera a Rishon Letzion. ”La guerra contro il terrorismo non è finita – ha minacciato – e non è possibile la ricerca di una soluzione politica con un’entità terroristica e corrotta”. Il premier israeliano, che è ripartito da Washington ha anche sottolineato che ”la battaglia continuerà finchè coloro che ritengono di poter trarre vantaggio dall’uso del terrorismo cesseranno di esistere”. L’indignazione del presidente degli Stati Uniti, George Bush, per l’attentato di stanotte del terrorista suicida in Israele, è stata espressa ai giornalisti dal suo consigliere per la Sicurezza Nazionale, Condoleeza Rice. La notizia gli è stata portata mentre era in corso il suo colloquio con il primo ministro israeliano Ariel Sharon, al quale Bush ha pertanto potuto esprimere subito le condoglianze, manifestando “disgusto per questa spietata distruzione di vite umane”. Il presidente degli Stati Uniti, George Bush, ha annunciato che intende ordinare al direttore della CIA, George Tenet, di recarsi in Medio Oriente, dove dovrà lavorare con le due parti protagoniste del conflitto per allestire una forza di sicurezza israelo-palestinese unificata. A poche ore dalla strage di civili in Israele è da sottolineare il fatto che l’Assemblea generale dell’Onu ha condannato lo Stato ebraico per ”gli attacchi alla popolazione palestinese” e per la mancata cooperazione con l’accertamento dei fatti a Jenin, ignorando invece il terrorismo palestinese. Usa ed Israele hanno respinto la risoluzione, presentata dal Sudan (Paese notoriamente paladino dei diritto umani! ndr), che è stata votata paragrafo per paragrafo. La coincidenza con l’attentato suicida ha spinto i diplomatici israeliani a definire ”una farsa” il voto dell’Onu. Come dargli torto? Questa la cronaca di una tristissima notte che ha chiuso una giornata che si era aperta sulle molte speranze per la soluzione della crisi alla Basilica della Natività di Betlemme. Poi in rapida sequenza: il no italiano all?asilo dei palestinesi, l?attentato, il colloquio Bush-Sharon interrotto e l?intempestiva Risoluzione Onu. Ora tutto torna come prima, peggio di prima.


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