Mondo

M.O. Si discute sullo status dei 13 palestinesi

Per Pique "Né arrestati né detenuti"

di Redazione

I 13 palestinesi accolti in sei Paesi europei ”non saranno arrestati o detenuti perche’ contro di loro non sono state formulate accuse nei paesi dell’Unione europea” -lo ha assicurato Josep Pique, il ministro degli esteri spagnolo e presidente di turno dell’Ue, al termine del Consiglio affari generali che si e’ svolto oggi a Bruxelles. Ai 13 verra’ concesso un ”asilo temporaneo, per ragioni umanitarie”, si legge nella dichiarazione congiunta dei ministri degli esteri dei 15. Ma il loro arrivo non e’ previsto prima di un’altra settimana, prima cioe’ che i giuristi dell’Ue, e dei singoli Paesi disposti ad accoglierli, non definiscano nei dettagli il loro status (la questione e’ stata affidata formalmente ai rappresentanti permanenti dei 15 a Bruxelles, che si esprimeranno entro la fine di questa settimana). Il leader palestinese, Yasser Arafat, ha rilasciato un ”impegno scritto” in cui si promette che i 13 rispetteranno le leggi dei paesi in cui verranno accolti, cosi’ come Israele, ha reso noto Pique, ha assicurato che non ne chiedera’ l’estradizione. ”Si e’ trattato di un contributo importante per attenuare la tensione in Medio Oriente -ha aggiunto Pique, sottolineando che ”si e’ trattata di una questione difficile da seguire”.
Potrebbe di conseguenza essere concesso ai 13 palestinesi uno ”status particolare”, una ”ammissione temporanea”. ”Poi ciascun Paese, in conformita’ alle proprie leggi, adottera’ altre decisioni” circa le modalita’ del loro soggiorno.

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