Cultura

M.O.: Sabbah e Cei, attuare messaggio Papa

Ieri l'incontro fra il Patriarca di Gerusalemme e il segretario dei Vescovi italiani

di Giampaolo Cerri

Presso la sede della Conferenza episcopale italiana, si è svolto ieri un incontro tra Michel Sabbah, Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Giuseppe Betori, segretario Generale della Cei. Ecco la nota ufficiale dei Vescovi italiani. «Al termine dell?incontro i presuli hanno espresso il profondo dolore per le vittime del violento conflitto che sta devastando la Terra Santa, di cui auspicano l?immediata cessazione. Particolare preoccupazione hanno manifestato per la situazione creatasi attorno alla Basilica della Natività: partecipi delle sofferenze della comunità francescana hanno auspicato una soluzione tale da evitare spargimento di sangue e il rispetto della sacralità del luogo caro a tutta la cristianità. Nel rivolgere a Dio una accorata invocazione per la pace, nello spirito della giornata di preghiera indetta dal Santo Padre la IIa domenica di Pasqua, hanno auspicato che il cuore di ogni credente, di ogni uomo e donna di buona volontà, sia attento agli appelli sempre più forti e struggenti, al limite dello sconforto, che giungono dalla Terra Santa, in particolare dai capi religiosi di tutte le Chiese come ricordato dal Patriarca Sabbah: ?…noi capi religiosi delle Chiese a Gerusalemme, siamo pieni di orrore e sconvolti dalla sofferenza di tante persone di questa terra e dalla distruzione di edifici e strutture…. Facciamo appello a tutti i maggiori leader politici, .. a tutti i leader religiosi insieme a tutti gli uomini e le donne di fede e di buona volontà: nel nome di Dio, venite e salvate tutti i nostri popoli?. E? stata formulata la speranza che vengano ascoltati gli interventi di Giovanni Paolo II che sono un continuo richiamo alla coscienza di ognuno e alle responsabilità dei governanti e si realizzi quanto il Card. Ruini ha detto, nell’ultima seduta del Consiglio Episcopale Permanente, parlando della Terra Santa: ?Questa spirale perversa, apparentemente senza via d’uscita, in realtà conferma ed evidenzia quanto sia sbagliata e rovinosa la presunzione di poter imporre con la forza delle armi la soluzione ritenuta per sé più sicura e vantaggiosa. I due popoli israeliano e palestinese e i loro rispettivi rappresentanti si trovano dunque di fronte alla scelta, certo difficilissima ma senza ragionevoli alternative, di cambiare decisamente strada, superando la logica delle armi per entrare in quella della coesistenza e della reciproca accettazione?. Hanno rivolto, inoltre, un pressante appello a tutte le comunità ecclesiali perché continuino ad essere accanto a chi vive la tragedia della Terra Santa, con gesti concreti di condivisione e, come richiesto dal Patriarca di Gerusalemme M. Sabbah, ?con preghiere speciali, adorazioni, digiuni e atti di penitenza perché Dio abbia pietà di noi?. Nello stesso tempo hanno rinnovato la condanna per ogni forma di violenza sui civili inermi. Hanno chiesto infine che si faccia tutto il possibile per attuare il messaggio del Papa ad Assisi ?mai più guerra, mai più terrorismo, mai più violenza?».


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