Cultura
M.O. Sabbah, ai vescovi italiani, aiutateci
''La Terra Santa e' la terra delle radici e per questo appartiene a tutti i cristiani. Patirne le sofferenze del momento non tocca solo ai fedeli che vi vivono, ma a tutte le Chiese''.
di Redazione
”La Terra Santa e’ la terra delle radici e per questo appartiene a tutti i cristiani. Patirne le sofferenze del momento non tocca solo ai fedeli che vi vivono, ma a tutte le Chiese”. E’ l’appello di mons. Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme, che questa sera ha incontrato nella citta’ israeliana, la delegazione dei vescovi italiani in pellegrinaggio di solidarieta’, guidati dal segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori. ”Le Chiese – ha detto il patriarca al Sir, il servizio informazione religiosa della Cei – non devono avere paura di sporcarsi le mani in Terra Santa. Il loro impegno deve seguire quello incessante del Santo Padre che non si stanca mai di richiamare la necessita’ e l’urgenza della pace per questa terra martoriata”. Sabbah non ha mancato, inoltre, di ricordare la piaga dell’ emigrazione che colpisce sempre di piu’ i cristiani: ”Negli ultimi due anni nella sola citta’ di Beit Sahour sono emigrate ben 293 famiglie cristiane. Un numero considerevole rapportato ai 12.000 cristiani che vi abitano. In totale in tutta la Terra Santa i cristiani emigrati dal 2001 ad oggi sono 1.500 su una popolazione totale di 50 mila fedeli. Un dato allarmante”. Considerando proprio il loro numero esiguo, Sabbah ha rivendicato per i cristiani non tanto ”un ruolo politico, ormai perduto”, quanto ”una concreta azione di testimonianza e di riconciliazione, atteggiamento di cui questa Terra ha grandemente bisogno. L’auspicato ritorno dei pellegrini nei Luoghi Santi potrebbe servire a rilanciare l’importanza delle nostre comunita’ cristiane che si vedrebbero sempre piu’ sostenute dalle Chiese del mondo”. ”Quello che vogliamo – ha concluso, riferendo al conflitto in atto – e’ il bene di tutti, israeliani e palestinesi, senza distinzione”.
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