Mondo

M.O. RSF, sono trenta i giornalisti vittime di truppe israeliane

Lo sostiene l'organizzazione "Reporters Senza Frontiere", sono giornalisti messi nel mirino, espulsi o detenuti, feriti

di Redazione

Sono una trentina i giornalisti vittime delle truppe israeliane che da venerdì occupano Ramallah, sostiene l’organizzazione “Reporters Senza Frontiere” (RSF). Giornalisti messi nel mirino, espulsi o detenuti, precisa RSF. Inoltre, da domenica le forze militari israeliane hanno deciso di proibire l’accesso dei giornalisti a Ramallah, il che rappresenta “un nuovo grave attentato alla libertà di stampa nei Territori palestinesi occupati, dove la situazione è in continuo peggioramento da mesi”. “Chiediamo alle autorità israeliane di riconsiderare immediatamente questa decisione – chiede RSF in un comunicato diffuso a Parigi – perché “lasciare l’occupazione israeliana di Ramallah senza testimoni equivale a favorire la diffusioni di voci incontrollate e disinformazione”. Dal settembre del 2000, quando è cominciata la seconda Intifada, i giornalisti feriti nei Territori sono stati 52, l’ultimo proprio ieri: un cameraman della Tv araba al-Jazira colpito alla testa nel corso degli scontri a Betlemme. RSF chiede inchieste approfondite su ciascun episodio di ferimento o uccisione di giornalisti, soprattutto sul decesso del fotografo italiano Raffaele Ciriello, ucciso il 13 marzo a Ramallah da un raffica sparata da un tank israeliano.


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