Mondo
M.O. Ramallah, al telefono con Raffaella Bolini (Arci)
"Questo, a Ramallah, è uno strano ospedale vi si ricoverano i morti, non più i vivi. Non ci muoviamo da qui sino al cambio"
Grazie per averci chiamato?, Raffaella Bolini, dirigente nazionale dell?Arci, ci risponde dal suo telefonino. ?Siamo in una sessantina qui nell?ospedale di Ramallah, c?è Alberto Zoratti delle Botteghe equo solidali, Roberto Giudici dell?Arci, sino a poco fa c?erano anche don Albino Bizzotto e Lisa Clark dei Beati i costruttori di pace, ci sono Bettin e altri consiglieri e deputati verdi e Casarini e Caruso con un gruppo di disobbedienti e no global. Non chiamateci pacifisti e neppure scudi umani dei palestinesi, io ho molti più amici e amiche tra gli israeliani e sono inorriditi come me. Siamo scudi, se volete definirci così, degli ultimi brandelli di legalità internazionale, di cui qui si stanno celebrando i funerali. Aspettiamo che la nuova delegazione in partenza domani arrivi a darci il cambio. Una pettorina bianca con la scritta sul petto ?Action for peace? e sul dorso ?Delegazione italiana? ci ha salvato la pelle. Il cecchino spara anche a noi ma, credo, per limitare i nostri movimenti. Una donna palestinese, invece, stamattina è stata colpita gravemente. Questo, a Ramallah, è uno strano ospedale vi si ricoverano i morti, non più i vivi. Oggi sono stati trasportati qui i cadaveri di 27 palestinesi uccisi dal fuoco dei soldati israeliani a Ramallah, e sono stati sepolti nel parcheggio dell’ospedale perché non c’è più posto nelle celle frigorifere. Anche le ambulanze qui servono a tutto tranne che al trasporto dei feriti. Si portano i viveri agli invalidi, o fanno da taxi per spostamenti urgenti. Credo sia utile la nostra presenza qui, sento che utile e che, forse, impedisce che qualcosa di peggio, qualcosa che non riesco a immaginare, possa ancora accadere?.
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