Cultura
M.O.: Papa, cessi assedio Betlemme
Questa mattina il Pontefice ha rinnovato il suo appello perché «sia finalmente trovata una soluzione alla disumana situazione che affligge la comunità religiosa»
Sia trovata ”finalmente” una soluzione alla ”disumana situazione” che affligge la comunita’ religiosa rinchiusa da 22 giorni nella basilica della Nativita’ a Betlemme, insieme a piu’ di 200 palestinesi.
Giovanni Paolo II ha rivolto stamane l’ennesimo appello per la soluzione della crisi in corso nella basilica della Nativita’, per la quale anche ieri si e’ risolta con un nulla di fatto la consultazione della commissione israeliano palestinese.
Il Papa, apparso a tratti affaticato nel corso dell’udienza generale con 17 mila fedeli sotto il sole primaverile di piazza San Pietro, non ha rinunciato a levare la sua voce contro ”l’assedio” dell’esercito israeliano e per il taglio delle linee telefoniche
all’interno della chiesa della Nativita’. ”Il mio pensiero -ha detto- e’ sempre rivolto alla basilica della Nativita’ a Betlemme, ove la comunita’ religiosa e numerose altre persone continuano a subire l’assedio, che si prolunga ormai da 22 giorni. Le loro
condizioni, gia’ drammatiche per mancanza di acqua e di cibo, si sono ulteriolmente aggravate dopo l’interruzione delle linee telefoniche.
Continuiamo a pregare il Signore perche’ si trovi finalmente una soluzione a questa disumana situazione e si giunga, con l’apporto di tutti, alla desiderata pace in quella regione tanto cara al cuore di tutti i credenti”.
Stamane, intanto, il portavoce della Custodia di Terra Santa padre David Jaeger in una dichiarazione all’agenzia vaticana Fides ha richiamato le due parti in causa a non prolungare inutilmente ”questo tormento” anche in considerazione del contatto con i
religiosi all’interno che diventa ”sempre piu’ incerto” per l’interruzione delle linee telefoniche deciso lo scorso venerdi’ dall’esercito israeliano. Le delegazioni hanno un nuovo appuntamento questo pomeriggio alle 16.
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