M.O. padre Jegger su crisi Nativit

L’uscita di un gruppo di persone, in maggioranza civili palestinesi, dalla basilica della Natività di Betlemme per il portavoce della Custodia di Terrasanta padre David Jaeger ”non cambia la situazione di pericoloso stallo: continuano l’occupazione da parte di armati palestinesi e l’assedio da parte dell’esercito israeliano”. ”Non posso che ripetere – aggiunge padre Jaeger – quanto ha già affermato l’Ordine dei frati minori nella sua nota di oggi: esprimiamo amara incredulità di fronte alla incapacità del mondo civile di indurre le Parti ad accettare e seguire la tanto sospirata soluzione pacifica”. La nota dei francescani condannava anche l’uso come arma del ”diniego dell’alimentazione”; in tal senso, padre Jaeger riferisce che ”da domenica, quando l’esercito ha permesso il rifornimento di cibo, questa operazione non e’ stata più ripetuta e ciò sta creando problemi di alimentazione e di idratazione per i frati”. ”Ovviamente – aggiunge il portavoce della Custodia – siamo contenti che almeno 27 persone siano uscite, però ciò non cambia l’amarezza di fronte al fatto incredibile di una situazione intollerabile che dura da 5 settimane e che non sarebbe dovuta durare neppure un giorno”. ”Con un po’ di buona volontà da entrambe le parti – aggiunge – si sarebbe potuta risolvere senza danneggiarne nessuna e le parti hanno in solido l’obbligo grave di lavorare a una soluzione pacifica a questo stallo”. ”Amarezza e profonda delusione” per come viene gestita a livello internazionale la crisi della basilica sembrano essere le parole d’ordine all’interno dei francescani. Tali sentimenti sono rivolti ”al mondo intero, anche cristiano” per la ”incomprensione e la noncuranza” con cui questa crisi è stata affrontata. In particolare c’è ”amarezza verso le nazioni, anche verso gli Stati Uniti, per come hanno relegato in secondo piano il problema di Betlemme; a Ramallah è stato portato il cibo a Arafat mentre sembra che Powell si sia accorto solo ora del problema della Natività: qualcosa non funziona nella scala di valori del mondo”.