Mondo

M.O. Organismi cattolici rilanciano pellegrinaggi in Palestina

L'Opera Romana Pellegrinaggi e l'Unitalsi hanno esortato i credenti a tornare in in Terra Santa

di Redazione

E’ un appello al coraggio e alla solidarietà: le due più grandi organizzazioni cattoliche italiane di pellegrinaggi hanno esortato i credenti a tornare in in Terra Santa, nonostante la drammaticità della situazione, per dare aiuto alla popolazione cristiana locale. L’Opera Romana Pellegrinaggi e l’Unitalsi (che organizza i gruppi di malati a Lourdes) hanno anche chiesto ai cattolici italiani di impegnarsi nella raccolta di fondi per gli ospedali pediatrici della regione. L’appello è stato diffuso oggi, ed arriva dopo una verifica sul campo, a Gerusalemme e Betlemme, compiuta nei giorni scorsi da una piccola delegazione composta dai dirigenti dei due organismi (per l’Orp Mons. Liberio Andreatta e per l’Unitalsi Antonio Diella), ed anche da una pellegrina speciale, una signora disabile in carrozzella, Melita Scuderi. Il piccolo gruppo, sfidando il coprifuoco di Betlemme, è riuscito a portare la solidarietà ed aiuti concreti ai bambini ricoverati negli ospedali della ”Santa Famiglia” e della ”Caritas Baby Hospital”, ed ha anche visitato l’ospedale israeliano Hadassah di Gerusalemme. ”I primi destinatari della solidarietà e degli aiuti – si legge nell’appello – devono essere i bambini ”. Ma ”occorre al più presto dare risposta al grido di tutti in Terra Santa:’aiutateci a farci coraggio , con il coraggio della vostra presenza di pellegrini’. E’ ora il tempo – chiedono l’Orp e l’Unitalsi – dell’autentico pellegrinaggio, che è testimonianza, speranza, fede e amore”. Su questa linea, l’Opera Romana Pellegrinaggi e l’Unitalsi vogliono procedere ”organizzando e promuovendo iniziative di pellegrinaggio sicuramente praticabili, di breve durata, con tappe a Nazareth e a Gerusalemme, da proporre a tutti coloro che ,con un minimo di coraggio, intendano dimostrare con i fatti la solidarietà ai fratelli, di ambo le parti, che si trovano a vivere giorni di cosi’ grande difficoltà e sofferenza”.

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