Mondo

M.O: medici israeliani non possono aiutare palestinesi, dice giornale

Il Jerusalem Post attacca il ministro della Sanità palestinese: «Non permette ai nostri medici di curare i palestinesi»

di Gabriella Meroni

Il ministro della Sanità palestinese ha vietato ai medici palestinesi di collaborare, e quindi anche di ricevere aiuto, dai medici israeliani. La grave accusa è comparsa in un articolo uscito giovedì scorso sul quotidiano israleliano Jerusalem Post. Secondo il giornale, il ministro Minister Riyad Za’anoun’s ha assunto quella che viene definita una ?decisione politica? già all?inizio della seconda Intifada, nell?autunno del 2000, nonostante la ferma opposizione degli stessi sanitari palestinesi. Molti dirigenti medici di Israele, continua l?articolo facendo nomi e cognomi, sarebbero disponibili a sostenere i colleghi palestinesi inviando loro medicinali e consulenze, ma sarebbero stati scoraggiati dall?atteggiamento del ministro. ?L?utorità nazionale palestinese ci considera nemici?, ha dichiarato una fonte medica al Jerusalem Post, ?quindi rifiuta di accettare la nostra assistenza?. Ci sono stati molti episodi, continua l?articolo, in cui feriti palestinesi sono stati comunque trasportati in nosocomi israeliani ?pur senza garanzie che potessero pagarsi le cure mediche?. Sono questi i casi di un bambino di diciotto mesi caduto da un tetto a Tulkaram e ricoverato a spese di Israele nell?ospedale Rambam di Haifa, o di un altro ragazzo palestinese cui i medici israeliani hanno diagnosticato l?idrofobia, contattando in seguito famigliari e parenti e chiamandoli in ospedale perché venissero vaccinati contro la malattia. L?accesso ai dipendenti degli ospedali, assicura il quotidiano, è aperto in entrambe le direzioni: i medici e infermieri palestinesi possono liberamente andare al lavoro a Gerusalemme Est grazie a precise istruzioni date agli ufficiali israeliani ai posti dei blocco, come anche possono raggiungere i loro reparti situati in altre zone di Israele.


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