Mondo

M.O.: l’opera della Caritas per la pace

L'organizzazione ecclasiale ha avviato quattro progetti per sostenere la popolazione in difficolt

di Gabriella Meroni

“La drammatica situazione in cui versa la Terra Santa mi induce a rivolgere un nuovo pressante appello a tutta la Chiesa, affinché si intensifichino le preghiere per quelle popolazioni ora dilaniate da forme di violenza inaudita”. Così il Santo Padre ha invitato tutti i credenti a pregare per la Pace in Medio Oriente. Un appello prontamente raccolto dalla Caritas che nella Parola e nella preghiera trova sprone e alimento per proseguire nella ricerca di proposte responsabilizzanti e nuovi percorsi di educazione alla pace, alla nonviolenza, alla mondialità. “Un cammino ? commenta don Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana – che non nasce da questa ennesima emergenza, ma trova radici e prospettive nell?impegno quotidiano che da trent?anni la Caritas porta avanti”. In una nota inviata alle Caritas diocesane, riflessioni e spunti di confronto sul tema della pace si collocano come sviluppo di un percorso già avviato a partire dall?Avvento 2001. Un itinerario fatto di attenzioni quotidiane e proposte educative sul territorio, ma anche di aiuti concreti per la Terra Santa e di un?articolata mobilitazione, a livello internazionale, finalizzata a sensibilizzare l?opinione pubblica e gli organismi internazionali. Un?attenzione quella della Caritas che nasce da lontano, per dar voce e sostegno ad una chiesa locale che non ha mai smesso di credere nel dialogo e di testimoniare la pace, anche con interventi concreti in favore dei più bisognosi, senza distinzioni di fede religiosa. Un impegno che si è intensificato nell?ultimo anno. Dopo una missione nel marzo 2001 e i costanti contatti con il patriarca latino Mons. Michel Sabbah e con la direttrice di Caritas Gerusalemme, la Caritas Italiana aveva già avviato quattro progetti, con un impegno complessivo di ? 171.195,77 (circa 330 milioni di lire): la ripiantagione di 3000 ulivi, nella zona di Jenin e Zabadeh, come segno di nuova vita e pace; la ricostruzione di case distrutte, come segno di coesistenza delle diversità; il miglioramento del dispensario di Taibeh, come segno di speranza in un futuro migliore; borse di studio per 30 ragazze, come riaffermazione dei diritti fondamentali di ogni persona. Anche la rete internazionale Caritas aveva già accolto, prima dell?attuale acuirsi dell?emergenza, un appello di Caritas Gerusalemme, per interventi a favore delle categorie sociali maggiormente in difficoltà, con un impegno di un milione e mezzo di euro (tre miliardi di lire). Ma l?acuirsi della crisi e della guerra ha frenato ogni tentativo di sviluppo e ricostruzione, vanificando gli sforzi di dialogo e convivenza. Caritas Gerusalemme ha pertanto lanciato un nuovo appello d?urgenza alla rete internazionale per ? 813.000 (oltre un miliardo e mezzo di lire) per far fronte ai bisogni di migliaia di persone: medicine per gli ospedali, vestiti e coperte per coloro che hanno perso la casa, riparazione delle abitazioni danneggiate, generi alimentari per 1200 famiglie a Jenin, Ramallah e dintorni (Taeibe, Aboud), Zababde, Gaza, Naplouse, Toubas. Roma, 11 aprile 2002 _____________________________________________ Per sostenere gli interventi in atto (causale: ?Palestina?) si possono inviare offerte alla Caritas Italiana tramite: c/c postale n° 34 70 13 c/c bancario n°11113 ABI 5018 ?Cab 12100 ? Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzatè, 2, Padova c/c bancario n°100807 – ABI 03069 ? CAB 05032 ? Intesa Bci ? p.le Gregorio VII, Roma Cartasì (Visa, Mastercard) telefonando allo 06 541921 in orario d?ufficio


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