Mondo

M.O. Leader cristiani invitano a non boicottare l’Anp

L'appello è stato lanciato oggi dai patriarchi e dai capi delle chiese di Gerusalemme in occasione del messaggio di Pasqua 2006.

di Paul Ricard

Un appello alla comunità internazionale perché “non boicotti il popolo palestinese” e si ponga “domande sulla barriera di sicurezza o muro di isolamento, sui check point militari, sulla dignità umana calpestata” ed un invito alle autorità israeliane a “considerare l’Autorità palestinese un aiuto e un partner per costruire la pace” è stato lanciato oggi dai patriarchi e dai capi delle chiese di Gerusalemme in occasione del messaggio di Pasqua 2006. Il nuovo governo dell’Autorità nazionale palestinese è formato dal gruppo islamista Hamas. “Non è lecito boicottare un popolo che ha subito e continua a subire oppressione e ingiustizie – scrivono i leader delle Chiese cristiane a quanto riferito dal Sir, agenzia stampa della Cei – mentre la comunità internazionale resta a guardare senza porre fine a tutto ciò. Questa ‘paralisi’ ha fatto nascere violenza, terrorismo e l’umiliazione della persona umana”. “Se esiste una sincera volontà allora c’è anche la capacità e il potere di superare tutti gli ostacoli per conseguire sicurezza, pace e giustizia per israeliani e palestinesi”, prosegue l’appello. I leader religiosi si rivolgono direttamente alle autorità israeliane affinché adottino “le giuste misure per liberare palestinesi e israeliani e considerare l’Autorità palestinese un aiuto e un partner per costruire la pace”. A Gerusalemme ci sono molte chiese ortodosse (greca, copta, siriana, etiope), cattoliche (c’è il patriarcato latino, ma anche la chiesa siriana, armena e greca), la Chiesa maronita, la luterana e il custode di Terra Santa. I leader cristiani gerosolimitani si rivolgono inoltre “ai fratelli e alle sorelle del mondo intero”. “Chiedete ai vostri governi – si legge nel messaggio di Pasqua – se sono capaci dimettere fine alle sofferenze dei palestinesi e degli israeliani. Chiedete ai media dei vostri Paesi se intendono con le loro notizie seminare pace, amore, speranza e fiducia tra i popoli di questa terra. Ponetevi domande sulla barriera di sicurezza o muro di isolamento, sui check point militari, sulla dignità umana calpestata nella Terra della Redenzione e dell’amore”. “La Pasqua è il tempo privilegiato per proclamare la forza, la gioia e la speranza della Resurrezione”, concludono i leader cristiani. “La nostra testimonianza sia una chiara sfida di amore verso tutti coloro che incontriamo così da costruire una vita nuova basata sulla giustizia, sulla pace e sulla riconciliazione”. A Gerusalemme ci sono molte chiese ortodosse (greca, copta, siriana, etiope), cattoliche (c’è il patriarcato latino, ma anche la chiesa siriana, armena e greca), la Chiesa maronita, la luterana e il custode di Terra Santa.

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