Cultura

M.O. Il Papa manda il suo inviato a Betlemme

E' il card. Roger Etchegaray

di Redazione

Il card. Roger Etchegaray andrà in Medio Oriente per sbloccare lo stallo della trattativa sulla basilica della Natività, a Betlemme. E’ quanto si apprende in Vaticano, dove la ”missione riservata” è stata affidata all’ex arcivescovo di Marsiglia, tra i più esperti diplomatici della Santa Sede e già protagonista di trattative non ufficiali sia in Terra Santa che in Paesi asiatici. Il porporato, atteso dai vertici della Chiesa cattolica in Israele e Territori autonomi, partirà mercoledì primo maggio e dovrebbe trattenersi almeno una settimana. Massimo riserbo sul calendario degli incontri, ma si starebbe facendo il possibile per ottenere colloqui ”ai massimi livelli” sia con Israele che con l’Autorità nazionale palestinese per venire a capo dell’occupazione palestinese e dell’assedio israeliano della basilica della Natività, che si prolunga ormai da 27 giorni. Tra domani e mercoledì dovrebbero essere messi a punto scadenze e incontri della missione, mentre l’unico appuntamento certo sarebbe quello di domenica, con la Comunità cattolica di Terra Santa, quando dovrebbe celebrare una Messa nella sede del Patriarcato latino di Gerusalemme. Alla missione del cardinale francese, della quale si parlava da tempo e che sarebbe stata rimandata sia per motivi di sicurezza che per evitare l’ennesimo fallimento diplomatico, sarebbe stato dato il via libera ieri dopo il raggiungimento dell’accordo caldeggiato dal presidente usa Bush per la fine dell’assedio ad Arafat, a Ramallah, in cambio dell’arresto dei quattro ricercati palestinesi per l’uccisione del ministro Zeevi che saranno sorvegliati da agenti statunitensi e britannici. La missione del card. Etchegaray dovrebbe riuscire a porre fine al caso Betlemme, dove è sceso a 190, a quanto riferiscono i francescani, il numero dei palestinesi che rimangono asserragliati all’interno della basilica senza acqua né viveri né corrente elettrica e dove anche stamane un palestinese e’ stato ucciso nel corso di una sparatoria con l’esercito israeliano.

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