Mondo

M.O. Il Consiglio dei ministri vara decreto per 13 palestinesi

Il ministro Scajola spiega che la ''temporaneita''' della permanenza dei tre è' stabilita in 12 mesi.

di Redazione

Un decreto legge che disciplina lo status dei tre guerriglieri palestinesi che, reduci dall’assedio della basilica della Nativita’ e dalla settimana trascorsa in attesa a Cipro, arriveranno nelle prossime ore in Italia. Lo ha varato il Consiglio dei ministro che si e’ appena concluso a palazzo Chigi. Il ministro Scajola spiega che la ”temporaneita”’ della permanenza dei tre è’ stabilita in 12 mesi. ”In qualunque momento, ove ne sussistano i presupposti -si legge nel decreto, composto di quattro articoli- gli stranieri potranno lasciare il territorio nazionale senza che cio’ costituisca motivo per ritornarvi”. L’abbandono delle strutture ”costituisce rinuncia alla accoglienza”, ha aggiunto Scajola. La richiesta di accoglienza, ha precisato, e’ stata avanzata dagli stessi palestinesi e il governo la concede ”per un periodo massimo di 12 mesi, dopo aver verificato nome, cognome, indicazione di nazionalita’, la loro disponibilita’ a trasferirsi volontariamente in Italia per una permanenza temporanea”. L’accoglienza e’ subordinata anche ”all’accettazione delle condizioni” previste nel decreto. Il decreto legge ”nasce dall’esigenza di dare attuazione all’accordo raggiunto in sede Ue che aveva cosi’ concordato e che, viste le differenze che ci sono tra Paese e Paese, ha avuto necessita’ in Italia di un apposito provvedimento legislativo”. Il nostro Paese e’ cosi’ ”in condizione di onorare quanto il presidente del Consiglio Berlusconi aveva garantito agli Stati Uniti e alle parti, Palestina e Israele, in Medio Oriente come contributo dell’Italia al raggiungimento della pace”. Per tutta la durata della permanenza in Italia dei tre palestinesi, ”misure adeguate saranno predisposte dal ministro dell’Interno per la tutela della sicurezza personale degli stranieri accolti e per prevenire pericoli per l’ordine pubblico e la sicurezza interna e internazionale degli Stati membri dell’Unione europea”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA