Mondo

M.O. Grossmman a Sharon, non colpite Arafat

L'appello è stato lanciato oggi dallo scrittore David Grossman sulle pagine di Yediot Ahronot, il piu' diffuso quotidiano nazionale

di Redazione

Un accorato appello al governo israeliano affinche’ non tenti aluna prova di forza per ‘rimuovere’ il presidente Yasser Arafat e’ stato lanciato oggi dallo scrittore David Grossman sulle pagine di Yediot Ahronot, il piu’ diffuso quotidiano nazionale. ”Bisogna essere davvero stravaganti”, scrive Grossman, per credere che le speranze di pace crescerebbero se Arafat fosse espulso, ucciso, oppure confinato a Gaza. ”Piu’ che un errore, la sua uccisione sarebbe un crimine” scrive ancora Grossman che rileva: ”L’eliminazione fisica di un rivale e’ il modus operandi di una organizzazione terroristica, non di uno stato di diritto”. L’uccisione di Arafat riporterebbe le relazioni israelo-palestinesi allo stato in cui erano prima dell’inizio del processo di pace. La tesi centrale dell’articolo e’ che malgrado entrambi siano leader che hanno versato molto sangue, solo Arafat e il premier Ariel Sharon possono uscire dall’attuale vicolo cieco. ”Cosi’ come Sharon, il combattente deciso, noto per il suo atteggiamento severo verso i palestinesi, e’ oggi l’unico leader che possa convincere gli israeliani a concessioni – conclude Grossman – cosi’ Arafat (e non Abu Mazen, ne’ Abu Ala), e’ oggi l’unico leader palestinese che potrebbe raccogliere il sostegno della vasta maggioranza dei palestinesi se decidesse di fare le concessioni necessarie”.


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