Famiglia

M.O.: così la guerra uccide i ragazzi

Centonovantuno palestinesi e 80 israelinai sotto i 15 anni sono morti dall'inizio dell'ultima Intifada. Una ricerca documento ora gli shock psicologici

di Giampaolo Cerri

Secondo Betzelem, il centro di informazione israeliano sui diritti umani nei Territori, sono 191 i palestinesi al di sotto dei 15 anni uccisi su un totale di 1.415 dall’inizio dell’ intifada al 25 giugno scorso. Nello stesso periodo sono stati 80 i ragazzi israeliani uccisi su un totale di 561. Ma ci sono anche i danni permanenti che il conflitto porta. Rilevati ora clinicamente.Secondo uno studio della facoltà di psicologia dell?Università di Tel Aviv, il 70 per cento degli adolescenti palestinesi e il 30 per cento di quelli israeliani degli insediamenti soffrono di sindromi post-traumatiche dovute alla prolungata esposizione a fatti di violenza e terrorismo. Il 40 per cento circa dei ragazzi di ambo le parti pensa inoltre che non si debba piu’ riprendere il processo di pace. L’indagine e’ stata condotta su 1.197 ragazzi e ragazze di 15 anni: 645 israeliani e 552 palestinesi. Nella maggioranza dei casi, persone che si sono trovate ad assistere a un attentato sanguinoso sviluppano una violenta reazione traumatica psicologicamente e fisicamente che è tuttavia passeggera. Nel 20 per cento dei casi però si possono sviluppare sindromi post-traumatiche croniche che si possono manifestare nel ?rivivere? ripetutamente l’esperienza traumatica, in forti emicranie, in angoscia, in depressione e in comportamento anormale a casa e a scuola. Secondo la ricerca, i ragazzi palestinesi sono stati testimoni durante la loro vita in media di 10 fatti violenti, quelli palestinesi che vivono in Israele di 6,9. Tra i ragazzi ebrei che vivono negli insediamenti nella striscia di Gaza la media è di 11,6, per quelli che vivono a Gerusalemme di 2,8. Il 70 per cento dei ragazzi palestinesi dei Territori soffre di sindromi post-traumatiche, una percentuale molto alta che fu rilevata anche tra i loro coetanei a Beirut dopo pesanti bombardamenti sulla città. Tra i palestinesi di Israele la percentuale e’ del 50,2 per cento. Per quanto riguarda l’atteggiamento dei giovani dei due campi nei confronti della pace, il 51 per cento dei ragazzi arabi pensa che i negoziati di pace debbano riprendere subito e il 40 per cento ha escluso ogni possibilita’ di dialogo. Tra i ragazzi ebrei il 36 per cento è per l’immediata ripresa del processo di pace; il 39 per cento rifiuta a priori questa possibilità.


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