Cultura

M.O. Assalto alla Natività, la cronaca dei francescani

Danneggiato gravemente un antico mosaico all'interno nella zona di pertinenza degli Armeni

di Redazione

La Curia generale dei francescani a Roma, sulla base delle notizie ricevute da Betlemme, ha accusato oggi pomeriggio l’esercito israeliano di aver tentato di introdurre, con la copertura del fuoco dei tank e di granate incendiarie, un reparto di ”teste di cuoio” all’interno del complesso della Natività. Nell’attacco – denunciano i francescani – è stato ucciso un palestinese e sono stati provocati gravi danni ad un preziosissimo mosaico antico all’interno della Basilica. ”Con il passare della ore – ha spiegato in un comunicato il portavoce dei francescani, padre Giovanni Pinto Ostuni – si va delineando l’operazione messa in atto questa notte dalle forze speciali israeliane all’interno del complesso dell’Annunciazione. Sembra che l’operazione delle ‘teste di cuoio’ sia iniziata alle ore 03:00 circa e terminata alle 04:15 di questa mattina 8 aprile. I militari si sono calati dai tetti, coperti dal fuoco dei tank e dal lancio di granate incendiarie. Una di queste ha colpito l’ufficio parrocchiale (il parroco è padre Ibrahim Faltas) causando l’incendio”. ”Un palestinese presente all’interno del complesso, nel tentativo di spegnere le fiamme ed evitarne la propagazione, è stato ucciso – proseguono i francescani – dal fuoco israeliano”. ”I corpi speciali hanno esploso un notevole numero di proiettili che hanno distrutto vetrate della Basilica dell’Annunciazione e danneggiato gravemente un antico mosaico all’interno nella zona di pertinenza degli Armeni. Si pensi – sottolinea il comunicato – che il valore artistico di questa opera aveva ‘risparmiato’ dalla distruzione la stessa Basilica della Nativita’ nelle varie invasioni a cui era stata la cittadina di Betlemme. Nel verificare i danni, questa mattina, i frati hanno trovato i segni inequivocabili del tentativo di ingresso delle forze speciali israeliane”. I Francescani , nell’esprimere ”indignazione e riprovazione per il grave atto di violenza e il tentativo di violazione del luogo sacro appartenente alla cristianita’ intera” hanno ribadito che i frati sono ”al loro posto, come Custodi dei Luoghi Santi”.

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