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M.O. adozioni a distanza per minori palestinesi detenuti

Una campagna presentata oggi a Roma dalle associazioni 'Defence for children international - Palestine section' e 'Emergenza Palestina - Al Awda'.

di Redazione

Una campagna di adozione a distanza per aiutare i bambini palestinesi reclusi nelle carceri israeliane e’ stata presentata oggi a Roma dalle associazioni ‘Defence for children international – Palestine section’ e ‘Emergenza Palestina – Al Awda’. Aderendo alla campagna, sara’ possibile contribuire a sostenere le spese legali necessarie per la liberazione di due ragazzi e una ragazza di eta’ compresa tra 14 e 17 anni che sono stati arrestati per aver tirato pietre contro i carri armati israeliani nei territori occupati. I fondi raccolti serviranno anche a fornire a questi ragazzi assistenza medica e psicologica. Gli organizzatori dell’iniziativa hanno detto che dall’inizio del 2001 circa 350 bambini palestinesi, di età compresa tra i due e i 16 anni, sono stati reclusi nelle carceri israeliane. Per quelli che hanno lanciato pietre contro i carri armati l’accusa e’ di ‘crimini contro lo Stato’. I piccoli, è stato ancora denunciato, vengono sottratti alle loro famiglie dall’esercito israeliano, sono in molti casi torturati e reclusi in carceri comuni, senza alcun trattamento particolare, insieme ad altri detenuti adulti e pericolosi. ”Il nostro intento – ha spiegato Fabio Beltrame, coordinatore di ‘al-Awda’ – e’ proteggere i bambini palestinesi prigionieri dalle violenze fisiche e psicologiche a cui sono esposti in carcere, denunciare le condizioni disumane in cui vengono detenuti dagli israeliani, far rispettare il loro diritto ad una difesa adeguata ed il loro diritto all’istruzione e, soprattutto, fermare una volta per tutte gli arresti di minorenni da parte delle forze regolari israeliane”. ”Denunciamo uno Stato criminale e terrorista – ha detto la scrittrice palestinese Rania Hammadi – che lancia i missili sulle case dei civili, fa esplodere le autobombe davanti alle scuole; uno Stato che si definisce democratico, ma chiama atti di guerra le sassate tirate contro i carri armati da bambini che vedono i loro genitori umiliati e arrestati senza motivo dai soldati”.


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