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M.O. Accordo a Ginevra, iniziativa della società civile

L'accordo è stato negoziato dall'ex ministro israeliano della Giustizia Yossi Beilin e dall'ex ministro palestinese dell'Informazione Yasser Abed Rabbo

di Redazione

L’accordo che viene firmato oggi nell’ambito dell’Iniziativa di Ginevra è stato negoziato per due anni dall’ex ministro israeliano della Giustizia Yossi Beilin e dall’ex ministro palestinese dell’Informazione Yasser Abed Rabbo. La cerimonia impegna soltanto i firmatari (400 me personalità che hanno appoggiato l’iniziativa) e non i governi, ma il suo scopo e’ quello di mostrare che una pace e’ possibile. L’accordo e’ stato scritto come un vero e proprio trattato, anche se non ha valore legale, ed e’ diviso in 17 punti. Ecco le parti principali: 1) Accanto ad Israele viene formato uno stato palestinese demilitarizzato. La frontiera fra Palestina e Israele sara’ stabilita sulla base dei confini del 1967, ma con alcune modifiche reciproche: in pratica il nuovo stato nascerebbe sul 97,5% della Cisgiordania e la Striscia di Gaza e sul 2,5% del territorio oggi ebraico nella parte sud del deserto del Negev. 2) Gli insediamenti ebraici nei Territori saranno evacuati. 3) Israele e Palestina avranno due capitali riconosciute reciprocamente nell’area di Gerusalemme, che ricadranno sotto la rispettiva sovranita’. Due consigli comunali si incaricheranno del coordinamento della citta’, affiancati da un comitato consultivo con rappresentanti ebraici, cristiani e musulmani. 4) Nella citta’ vecchia di Gerusalemme i quartieri ebraici compreso il Muro del Pianto saranno sotto sovranita’ israeliana, mentre i quartieri cristiani e musulmani compreso il Monte del Tempio/Spianata delle Moschee saranno sotto sovranita’ palestinese. Sia i confini fra i due Stati che i luoghi santi a Gerusalemme verranno garantiti da una forza internazionale. 5) I profughi palestinesi nel mondo -circa tre milioni e mezzo- avranno diritto ad un risarcimento. Potranno rimanere nei paesi in cui si trovano attualmente o trasferirsi in Palestina. Un numero limitato di palestinesi potra’ rientrare in Israele nell’ambito di un piano di ricongiungimento familiare. 6) Israele ritirera’ tutte le truppe dai Teritori in tre fasi: a 9, 21 e 30 mesi dalla firma dell’accordo.

Il ministro degli Esteri svizzero Micheline Calmy-Rey ha auspicato che l’Iniziativa di Ginevra possa godere di un ampio appoggio a livello internazionale. Nel suo discorso in occasione del lancio ufficiale del piano di pace alternativo per il Medio Oriente, la Calmy-Rey ha affermato che, dopo tre anni di violenze, l’intesa rappresenta ”una piccola luce nell’oscurita”, e si e’ augurata che i governi israeliano e palestinese possano ispirarsi all’Iniziativa per trovare la via della pace. Per giungere a questo accordo – ha sottolineato la consigliera federale – le due parti sono state costrette a scendere a compromessi, spesso ”molto dolorosi”. ”La ragione esige comunque che vi comportiate con realismo”, ha aggiunto rivolgendosi ai promotori dell’iniziativa: ”La strada e’ lunga e difficile, ma avete dato speranza al mondo intero e vi ringrazio”.

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