Salute

L’urlo di Mandela contro l’Aids

Al maxi concerto organizzato ieri in Sudafrica, lo storico leader africano lancia un appello a favore delle donne africane colpite dal virus

di Joshua Massarenti

Milioni di donne in Africa stanno vivendo la loro “Robben Islands” e spesso sono costrette all’isolamento, per via dell’Aids. Lo ha detto l’ex presidente sudafricano, Nelson Mandela facendo riferimento alla prigione dove è rimasto recluso 27 anni, per via delle sue battaglie contro il razzismo. Ieri si è svolto il secondo concerto organizzato dal leader sudafricano per sensibilizzare il mondo alla piaga dell’Aids: Mandela ha sostenuto di fronte a una folla di circa 20mila persone che l’epidemia che ha colpito circa 25 milioni di persone nel solo continente africano “ha il volto di una donna”, sia perché sta aumentando a dismisura il numero delle donne infette, sia perché sono soprattutto le donne ad assumersi l’onere della cura dei malati. “Oggi ci sono milioni di donne in Africa che vivono nella loro Robben Islands, lottando contro ostacoli terribili, da sole e spesso senza molta speranza”, ha detto il più celebre detenuto dell’isola sperduta. “Oggi voi ed io possiamo dire che siamo qui per aiutare a dare speranza e forza a queste donne”, ha proseguito Mandela, provocando un’ovazione fra il pubblico del ‘Concerto 46664’, che prende il nome dal numero con cui l’ex presidente veniva identificato in carcere. L’iniziativa di quest’anno è stata dedicata alla malattia di donne e ragazze, che in Sudafrica rischiano il contagio con il virus dell’Aids sei volte più degli uomini. Nella sola provincia di KwazuluNatal, quella maggiormente colpita, il 38% delle donne incinta hanno contratto la malattia. In tutto, 5,3 milioni sui 45 della popolazione sudafricana convivono con l’Hiv, più che in ogni altro Paese del mondo. Fra le 600 e le mille persone muoiono ogni giorno da malattie legate all’Aids, secondo le ultime stime delle Nazioni Unite. Queste cifre superano di gran lunga i 21mila sudafricani uccisi nella violenza politica durante i quarant’anni di apartheid. “In Africa ci sono più vite spazzate via dall’Aids ogni anno che nell’intero disastro asiatico dello tsunami”, ha osservato l’ex cantante degli Eurythmics, Annie Lennox, dichiarando che si tratta dell’equivalente di un “genocidio di massa”. “In questa società – ha aggiunto – le donne sono prive di potere e vulnerabili rispetto agli uomini che si rifiutano di fare sesso protetto e usare i preservativi”. Sul palco anche Will Smith e Annie Lennox George (Sudafrica), 20 mar. (Ap) – Tutte le star che si sono avvicendate sul palco hanno chiesto agli uomini un maggiore senso di responsabilità e di smettere di praticare sesso non protetto, e alle donne di difendere i loro diritti con maggior forza. “Voglio che usiate il vostro potere per rimanere in vita” ha gridato Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith. L’attore e cantante americano, che ha deliziato il pubblico con un gioioso ritorno alle sue origini rap, ha detto di aver accettato un invito personale che gli ha rivolto Mandela per diventare testimonial della campagna 46664. “Ho fatto film e canzoni”, ha raccontato la star di ‘Men in Black’ e ‘Independence Day’. “Ho pensato che non fosse sufficiente. Voglio combattere e voglio lottare”, ha aggiunto. Fra le altre celebrità presenti, il fenomeno britannico Katie Melua, India.arie e i sopravvissuti dei Queen, il cui frontman Freddie Mercury è morto proprio di Aids. L’iniziativa ha avuto luogo in uno dei campi da golf più lussuosi del continente africano, una realtà molto distante dalla povertà che circonda la maggior parte delle vittime di Aids in Sudafrica. Il proprietario del complesso sportivo, il miliardario tedesco Hasso Plattner, ha promesso di coprire tutti i costi dell’evento, ma non si era sobbarcato le spese dell’ex concerto 46664 di Capo Town nel 1993. Mandela, che ha perso quest’anno il suo primogenito deceduto per la malattia, ha annunciato di aver raccolto 10 milioni di rand (pari a 1,2 milioni di euro) attraverso singole donazioni da 20 rand (24 euro) che venivano fatte via sms al centro messaggi 46664. Da quando si è dimesso dalla presidenza sudafricana, dove si era insediato nel 1999, Mandela ha svolto un’intensa attività a sostegno delle vittime dell’Aids. “Forse vi chiedete, ma cosa ci fa questo vecchio pensionato stanotte qui, quando dovrebbe essere in pensione” ha ironizzato durante il concerto Mandela, 86 anni. “Ebbene sì – ha continuato – mi sarei goduto volentieri la pace e la quiete della pensione, ma so che come molti di voi, non posso riposare tranquillo mentre il nostro amato continente è sconvolto da questa epidemia mortale”.

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