Animali
Lupi in Trentino, la mobilitazione delle associazioni
Lega anti vivisezione-Lav, Lega nazionale in difesa del cane-Lndc Animal Protection e Wwf hanno presentato un nuovo ricorso per fermare l’attacco di Fugatti contro i grandi carnivori del Trentino: il mirino del presidente della provincia autonoma è ora puntato su due lupi appartenenti allo storico branco della Lessinia. Anche Enpa, Leidaa e Oipa, hanno impugnato davanti al Tar di Trento il provvedimento chiedendone l’annullamento
È pioggia di ricorsi al Tribunale amministrativo di Trento per chiedere l’annullamento del decreto di abbattimento di due lupi firmato dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti. «Tanto illegittimo quanto inutile nell’ottenere i risultati che si prefigge», sottolinea una nota congiunta di Lega anti vivisezione-Lav, Lega nazionale in difesa del cane – Lndc Animal Protection e Wwf
Ad impugnare dinanzi al Tar di Trento, chiedendone l’annullamento, il decreto provinciale n. 41 dello scorso 24 luglio sono stati anche Enpa, Leidaa e Oipa. Queste ultime in una nota ricordano che: «Accertamenti condotti sul posto dall’etologa Ivana Sandri hanno dimostrato che gli animali della Malga erano detenuti in condizioni simili più al pascolo brado che alla diligente custodia prescritta dalla normativa europea».
E aggiungono: «Da tali accertamenti è altresì emerso che l’unica misura di prevenzione adottata dagli allevatori, citata nello stesso decreto Fugatti, era non solo insufficiente, ma inadatta allo scopo. Alcune zone della Malga sono infatti risultate del tutto prive di recinzione»
La direttiva europea Habitat
«Va ribadito sia a Fugatti sia a tutti gli altri sostenitori degli abbattimenti» dicono Lav, Lndc Animal Protection e Wwf «cosa significa specie particolarmente protetta ai sensi della Direttiva europea Habitat».
Così come in molti altri Paesi europei, in Italia il lupo è stato portato sull’orlo dell’estinzione proprio a causa di secoli di persecuzione venatoria, perché specie concorrente dei cacciatori. Cinquant’anni fa ne rimanevano solo un centinaio in tutta Italia, confinati in poche zone impervie sull’Appennino centro-meridionale, mentre sulle Alpi l’ultimo individuo venne ucciso già negli anni ’20 del secolo scorso.
«Ed ora Fugatti vuole ergersi a pioniere di un nuovo sterminio che, potenzialmente, affascinando la miopia di altri politici italiani, potrebbe coinvolgere tutta la Nazione» continua la nota.
Il ruolo delle misure preventive
«Un secolo di studi scientifici e di tentativi di strutturare una convivenza pacifica tra i cittadini e i lupi viene così spazzato via da un decreto miope, crudele che nasconde le gravi mancanze gestionali dell’amministrazione trentina in tema di prevenzione dei conflitti con la fauna selvatica» affermano Lav, Lndc Animal Protection e Wwf. «Sparare a due lupi a caso dovrebbe risolvere la presunta emergenza? La situazione attuale è figlia dalla mancata o insufficiente erogazione di misure preventive, che necessita di una continua e seria analisi delle inefficienze dei sistemi già implementati per comprendere come migliorarli».
Il 16 settembre in piazza contro la caccia
«Per ribadire il rispetto dovuto agli animali e il “No alla caccia”» conclude Gianluca Felicetti, presidente Lav «scenderemo in piazza a Trento sabato 16 settembre per una delle più grandi manifestazioni degli ultimi tempi, proprio il giorno prima dell’apertura della stagione venatoria. Invitiamo gli animalisti e le persone di buon senso a unirsi alla manifestazione da tutta Italia per amplificare ancora di più la nostra voce».
In apertura foto da ufficio stampa Oipa
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