Mondo

L’uomo che premia i politici (onesti)

Il magnate delle telecomunicazioni Mo Ibrahim, sudanese trapiantato a Londra, ogni anno offre 5 milioni di dollari al leader africano che abbia governato in modo onesto ed efficiente. Ma in sei anni il premio è stato distribuito solo tre volte

di Gabriella Meroni

Un personaggio davvero singolare, un filantropo africano fuori dagli schemi, che ha fatto della promozione dell'onestà e della governance l'obiettivo della propria vita. E' il milionario sudanese (ma trapiantato a Londra) Mohammed "Mo" Ibrahim (nella foto), 66 anni, magnate dei telefoni cellulari, che al Wall Street Journal ha raccontato dell'iniziativa che lo ha reso celebre presso tutti i governi africani: l'Ibrahim Prize for Achievement in African Leadership (Premio Ibrahim per il miglior risultato di leadership africana) che offre ogni anno una generosissima somma di denaro come riconoscimento al leader politico del Continente che si è distinto per essere immune da corruzione e malgoverno.

Un'idea unica nel suo genere, che il milionario giustifica così: "L'Africa è un continente ricchissimo, non abbiamo scuse per la nostra povertà", afferma Ibrahim. "Il problema dell'Africa non è che mancano i fondi. Mancano i governi. Senza una buona governance non andremo da nessuna parte". Solo il buon governo – continua Ibrahim – aprirà la strada agli investimenti, gli investimenti creeranno lavoro, e "una volta risolto il problema dell'occupazione gli africani sapranno badare a loro stessi, faranno studiare i figli, penseranno a curare le loro malattie".

L'Ibrahim Prize, promosso dalla Mo Ibrahim Foundation, attiva dal 2006, viene bandito ogni anno: possono partecipare solo leader politici democraticamente eletti, che abbiano espletato il proprio mandato nei tempi costituzionalmente stabiliti, abbiano dimostrato un livello "di eccellenza" nella gestione politico-amminstrativa e abbiano pacificamente lasciato la carica negli ultimi tre anni. Nonostante il premio sia annuale, è stato effettivamente erogato solo tre volte dal 2007 a oggi: i vincitori sono stati gli ex presidenti di Mozambico (Joaquim Chissano), Botswana (Festus Mogae) e di Capo Verde (Pedro Pires). Il prossimo vincitore sarà annunciato a ottobre 2012, sempre che ce ne sia uno. A ognuno di essi sono andati 5 milioni di dollari rateizzati in dieci anni, più un vitalizio da 200mila dollari l'anno dopo i dieci anni iniziali.

Le nominations sono decise in base all'Ibrahim Index of African Governance, un indice composto da 86 criteri per ciascuna delle 54 nazioni africane, che misura l'efficienza dei governi nel mantenere la sicurezza, il rispetto delle leggi, i diritti civili, la libertà economica e la promozione sociale. Nel 2011 al primo posto si è classificata Mauritius, con un punteggio di 82 su 100 (ottenendo il massimo dei voti per "libertà economica" e "sicurezza e rispetto delle leggi"); ultima la Somalia, con appena 8 punti e 0 assoluto in legalità e sistema scolastico.
 

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