Volontariato

L’Unitalsi a Como per un’arte “senza barriere”

L'associazione accompagnerà numerosi disabili in carrozzina alla mostra Boldini e la belle époque

di Antonietta Nembri

Grandi mostre senza barriere. E accessibili a tutti anche a chi per muoversi utilizza le due ruote di una carrozzina. A Como, è una realtà grazie all’Unitalsi lombarda che per il 5 giugno ha organizzato una visita alla mostra “Boldini e la Belle époque”, allestita nella storica Villa Olmo di Como, per appassionati d’arte in carrozzina.
E non è la prima volta. Già lo scorso anno, infatti, l’Unitalsi aveva organizzato un analogo appuntamento in occasione dell’esposizione dei capolavori di Rubens. Il portare non uno, ma un numeroso gruppo di disabili a visitare una mostra d’arte vuole essere anche un esempio delle attività che l’associazione vuole sviluppare.

L’Unitalsi, presente in Lombardia da novant’anni, associazione che si occupa di accompagnare in pellegrinaggio malati e disabili a Lourdes e negli altri santuari, sta sviluppando da tempo anche altre attività come conferma il neo presidente regionale Vittore De Carli, fresco di nomina, «i santuari comunque sono anche luoghi d’arte, vogliamo arrivare là dove l’opportunità di una visita consente di estendere la nostra missione. In effetti, come è accaduto l’anno scorso, per quanto sia centrale nel programma del 5 giugno, visitare la mostra di Villa Olmo non sarà l’esclusiva ragione di una giornata particolarmente intensa»

La giornata comasca che vedrà anche il sindaco Stefano Bruni tra i protagonisti, sarà infatti lui ad accogliere disabili e accompagnatori a Como, vede la collaborazione dell’Istituto don Guanella presente nel capoluogo lariano. «Il tema della mostra è evidentemente accattivante, la sede espositiva è di massimo prestigio, e con il bel tempo la passeggiata sul lungolago è un ulteriore motivo di richiamo, specie per disabili in carrozzina» spiega De Carli che ricorda altri collegamenti tra l’iniziativa del 5 giugno e l’attività tradizionale dell’Unitalsi: «Como è anche “capitale” dell’opera guanelliana e don Luigi Guanella, prossimo santo, è compatrono dell’Unitalsi. Già l’anno scorso, ancora in sede di proposta avevano trovato un’accoglienza perfino superiore alle attese e lo svolgimento della giornata aveva confermato ogni aspettativa coniugando tutte le esigenze, dell’anima e del corpo, della mente e del cuore. Nell’Istituto Don Guanella, dove è previsto il pranzo, la giornata avrà la sua conclusione con la celebrazione eucaristica nell’annesso santuario del Sacro Cuore, dopo che nel pomeriggio i disabili avranno visitato il duomo di Como, dimostrazione della coniugazione di fede e cultura che stiamo perseguendo con convinzione».

In vista dell’appuntamento la macchina organizzatrice sta oliando i suoi ingranaggi. «Una carovana di disabili, quasi tutti in carrozzina, è una sfida che l’esposizione di Villa Olmo ha di nuovo accettato di raccogliere. Una gran bella scommessa per una mostra d’arte anche se l’accesso di disabili e accompagnatori sarà debitamente programmato e regolato. Ma già giungere sul posto, percorrendo la passeggiata a lago, sarà parte integrante di una giornata così particolare» sottolinea il presidente De Carli «Quanto al resto, l’Unitalsi muove “treni bianchi” di quasi duemila ammalati, senza per questo sottovalutare la trasferta di un centinaio di disabili in carrozzina, provenienti da tutta la Lombardia. Sul fronte della logistica vantiamo un’esperienza che ci permette di affrontare con la massima serenità un impegno nel quale crediamo molto».

Una giornata, quella che si prepara per il 5 giugno che vuol lasciare il segno «Basti dire che per noi la mostra ha cambiato titolo: “Boldini e la Belle époque senza barriere”. Credo di poter dire che ne siamo tutti legittimamente fieri», conclude Vittore De Carli


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