Volontariato

“L’unione fa la spesa” mette insieme Comune, volontariato e imprese

Il progetto attivato a Bologna ha raccolto in pochi giorni centinaia di disponibilità di persone disposte a consegnare alimentari e farmaci. Nasce da un protocollo dell’amministrazione con Csv, Auser e Coop. E adatta la struttura già esistente del piano caldo in soccorso degli anziani soli

di Redazione

Si chiama “L’unione fa la spesa”, è nato a Bologna ed è uno dei numerosi servizi di consegna a domicilio di alimentari e farmaci attivati negli ultimi giorni in Italia. Si rivolge alle persone più fragili: persone anziane sole con bisogno di assistenza, disabili, soggetti con patologie croniche o immunodepressi.
Come in altri casi, anche questo servizio si deve alla collaborazione tra il Terzo settore, il Centro di servizio per il volontariato e le pubbliche amministrazioni, con la partecipazione determinante delle imprese. È infatti il frutto di un protocollo tra il Comune di Bologna, Coop Alleanza 3.0, Auser Bologna, Forum Terzo Settore e Csv di Bologna.

Una delle particolarità è che il servizio non è partito da zero, ma è una sorta di adattamento del #PianoMAIS (Monitoraggio Anziani in Solitudine) abitualmente attivato per rispondere all’emergenza caldo e isolamento durante l’estate. Una seconda particolarità, evidenziata dal direttore di Auser Bologna Luigi Pasquali, è che «per la prima volta la stragrande maggioranza dei volontari temporanei sono giovani: una energia nuova che dà speranza».

«Al 31 marzo erano già stati attivati 200 volontari, sulle 420 candidature ricevute e in continuo aumento», ha rilevato la presidente dell’associazione Antonella Lazzari. Tra il 23 e il 27 marzo le consegne sono state più di 100, circa 260 le segnalazioni trattate.

“L’unione fa la spesa” funziona così: il Comune individua i beneficiari e a dota i volontari delle mascherine per operare in sicurezza; i punti vendita convenzionati predispongono percorsi prioritari dedicati ai volontari del progetto per facilitare e velocizzare l’acquisto. Usufruiscono di questo sistema di accesso prioritario anche i medici e il personale medico-sanitario, impegnato a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Il protocollo è stato comunicato alla Prefettura per abilitare i volontari a muoversi per il servizio di consegna a domicilio. Lo stesso servizio, alle stesse condizioni, verrà presto esteso ad altri operatori della grande distribuzione che ne abbiano fatto richiesta.

«Su questo progetto, come su altre iniziative a favore delle persone più vulnerabili, si sta concentrando tutta la generosità e l’energia del nostro volontariato», ha detto l’assessore al Terzo settore del Comune di Bologna, Marco Lombardo. «Abbiamo deciso di convogliare questa solidarietà attraverso collaborazioni con gli enti del terzo settore locali».

Secondo il presidente del Csv bolognese Giancarlo Funaioli, «”L’Unione Fa La Spesa” è una delle innumerevoli dimostrazioni che mai come ora l’azione volontaria, a fianco dell’amministrazione locale, è fondamentale. Volabo sta sperimentando nuove formule di servizio per sostenere organizzazioni non profit e volontari in queste iniziative di aiuto e vicinanza tra cittadini che tutelano non solo i più fragili, ma anche la percezione del senso di comunità, indispensabile soprattutto per l’uscita da questa situazione».
Per informazioni: 051.2197878, sportellosocialebologna@comune.bologna.it

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